Un inquietante e sadico Andrea Tidona in una “cena” al massacro

Un inquietante e sadico Andrea Tidona in una “cena” al massacro

CATANIA – Il pubblico, accolto dal fedele maggiordomo Fangio, Cristiano Marzio Penna, tra imbarazzo, stupore e rabbia vive in prima persona i contrasti, i litigi, gli eventi e, soprattutto, il gioco sadico dei protagonisti della pièce “La cena”, scritta da Giuseppe Manfridi, diretta da Walter Manfrè.

Il palco del Piccolo Teatro è il luogo d’incontro tra pubblico e attori dove ogni tipo di barriera, confine e delimitazione vengono annullati per la messa in scena di un ottimo teatro di parola interpretato da un cattivo e astuto Andrea Tidona, perfetto nel ruolo di un padre despota.

Una lussuosa tavola imbandita è l’altare sacrificale in cui sono seduti trenta spettatori-commensali che assistono coinvolti, come parte integrante dell’intero svolgimento dello spettacolo, all’acceso dialogo familiare dove un padre tiranno a tratti ironico rincontra la figlia Giovanna, un’ottima Chiara Condrò, che dopo cinque anni di lontananza in occasione della presentazione ufficiale del genero Francesco, un convincente Stefano Skalkotos, sottoposto a un gioco psicologico non indifferente da parte del suocero per avere avuto l’ardire di amare la propria bambina ormai donna.

La cena è uno spettacolo che inchioda, sconvolge e coinvolge raccontando tutte le sfaccettature negative dell’animo umano, che con un meccanismo crudele fa emergere tutto il brutto dei quattro protagonisti sulla scena come le debolezze del fragile amore provato dal fidanzato della figlia che per il vile denaro decide di farsi trasportare dal gioco subdolo e meschino di suo suocero scoprendo tutte le proprie paure anche nei confronti della donna che ama, la quale a causa dell’ingerenza del padre vede sgretolare i propri rapporti sentimentali con il fidanzato di turno, con la convinzione di non far vincere almeno questa volta il genitore, com’è accaduto con il precedente legame con il maggiordomo che ha preferito i soldi alle sue attenzioni, accontentandosi di quest’amore.

Dal 1992 “La cena” conquista meritatamente gli applausi di un pubblico trasversale che nella storia raccontata dai quattro ottimi attori rispecchia i segreti e le insicurezze della nostra quotidianità e di tante famiglie apparentemente in splendida armonia.