Catania, Notarbartolo (Pd) e Girlando si scontrano: vacanze di Natale agitate per Bianco

Catania, Notarbartolo (Pd) e Girlando si scontrano: vacanze di Natale agitate per Bianco

CATANIA – Che la maggioranza di Enzo Bianco sia instabile lo si sapeva da tempo: l’ultima querelle tra il consigliere del Pd Niccolò Notarbartolo – uno dei più attivi e puntigliosi durante le sedute del civico consesso – e l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando apre una nuova ed ennesima crepa.

Il cinepanettone di casa Bianco non avrà come protagonisti Jerry Calà o Massimo Boldi ma un consigliere comunale – uno dei “dissidenti” della maggioranza – e un assessore.

Il nodo del contendere è l’interpellanza di Notarbartolo relativa al riordino dell’impiantistica pubblicitaria. L’esponente dem chiede espressamente “quali siano le ragioni di opportunità politica e quali benefici ci si aspetta dalla rinuncia all’incasso di circa 600 mila euro di sanzioni, e quali effetti abbia avuto tale scelta sul bilancio dell’ente”.

“Il Comune di Catania – scrive Notarbartolo – rinuncia ad incassare entrate pressoché sicure legate alle sanzioni elevate alle ditte titolari dei circa 1500 impianti pubblicitari irregolari, senza ottenere in cambio alcun beneficio significativo”.

Nella sua interpellanza il consigliere ha anche effettuato una cronistoria dettagliata della vicenda, partita nel 2013 con i provvedimenti di riordino del sistema dell’impiantistica pubblicitaria.

Sostanzialmente – secondo Notarbartolo – erano state revocare le autorizzazioni rilasciate prima dell’entrata in vigore del nuovo codice della strada, del regolamento comunale per la pubblicità e del piano generale degli impianti pubblicitari, aventi ad oggetto “impianti pubblicitari pericolosamente collocati al di sotto delle distanze minime previste dal codice della strada”.

“Alla revoca delle autorizzazioni- evidenzia il consigliere –, non è seguita la rimozione degli impianti da parte delle ditte titolari e per tali ragioni la Polizia Municipale ha elevato le conseguenti sanzioni pecuniarie di circa 400 euro per ciascun impianto, per un numero complessivo di circa 1.500”.

La giunta etnea ha poi approvato un protocollo di intesa per il riordino dell’impiantistica pubblicitaria contenente  “la revoca in autotutela dei verbali” elevati nel 2013, a fronte della collaborazione delle imprese per contrastare l’abusivismo, dando la propria disponibilità a mettere a disposizione del Comune attrezzature, tecnici e conoscenze per 300 giornate lavorative.

Ma Notarbartolo chiede chiarimenti anche in merito ad una successiva delibera di Giunta, del luglio 2014 che ha disposto “un nuovo regime di distanze, molto meno severo, avente efficacia retroattiva, di fatto costituendo il presupposto per l’annullamento retroattivo in autotutela delle verbalizzazioni già effettuate”.

Il consigliere avanza dubbi sulla “natura della retroattività della modifica del regime delle distanze, che pare disposta al solo fine di determinare i presupposti per l’annullamento in autotutela dei verbali già elevati dai Vigili Urbani”.

La situazione per Notarbartolo si configura nella scelta dell’amministrazione di rinunciare a 600mila euro di entrate senza avere “benefici significativi, visto che alle imprese è stato chiesto di mettere a disposizione 10 tablet e l’erogazione di servizi banali e di valore economico indefinito”.

Inoltre la deroga alle distanze minime degli impianti – conclude – rappresenta una gravissima violazione, mettendo a repentaglio l’incolumità dei cittadini in vista di un beneficio per pochissimi imprenditori”.

A stretto giro di posta è arriva la risposta dell’assessore Girlando che ha affermato: “Nell’interpellanza del consigliere Notarbartolo si spacciano per vere colossali falsità già diffuse tempo addietro e che sono costate a chi le ha propalate una querela per diffamazione”.

“È facilissimo – ha attaccato duro Girlando – rispondere alla interpellanza-fiume del Consigliere Notarbartolo opponendo fatti e dati facilmente riscontrabili alle supposizioni, alle insinuazioni e alle fantasiose ricostruzioni che non hanno alcun riscontro nella realtà”.

“Va detto innanzitutto sottolineato – ha spiegato l’assessore – che l’intervento di Notarbartolo a pochi giorni dall’avvio della fase della rimozione degli impianti illegali, che ci impegnerà per tutto il 2015, finisce con l’essere un inconsapevole ma certo aiuto proprio ai titolari dei cartelloni abusivi”.

Girlando ha sminuito la portata delle dichiarazioni di Notarbartolo, fornendo cifre differenti: “Va poi detto a chiare lettere come sia assolutamente falso che con il protocollo d’intesa si siano volute condonare sanzioni per circa 600.000 euro. La verità è invece che queste sanzioni, come risulta dalle attestazioni degli uffici comunali, ammontano in tutto a 32.263 euro. Peraltro le sanzioni sono state annullate dalla magistratura e non vi è stato dunque alcuna revoca in autotutela da parte del Comune”.

“Concludendo – ha affermato l’assessore – l’amministrazione non ha regalato nulla ad alcuno, ma, al contrario, ha ottenuto un significativo vantaggio economico: quello di poter utilizzare senza spese i mezzi per eliminare gli impianti abusivi. Un’operazione che sarebbe costata circa 250 mila euro ai catanesi”.