Stato e mafia, connubio “inscindibile” in cui predomina la malavita: il quadro desolante ritratto dai giovani

Stato e mafia, connubio “inscindibile” in cui predomina la malavita: il quadro desolante ritratto dai giovani

PALERMO – Esiste un connubio “inscindibile” tra mafia e Stato: è questo che pensano al giorno d’oggi la maggior parte dei giovani, almeno secondo quanto emerso da un progetto condotto da numerose scuole partecipanti al Progetto Educativo Antimafia promosso dal Centro Studi Pio La Torre.

Secondo i dati choc del report, reso noto nelle ultime ore durante la manifestazione “Via dei Librai”, organizzata dall’associazione Cassaro Alto, quasi il 90% dei giovani sostiene che esiste un rapporto intenso tra criminalità organizzata e autorità nazionali (“abbastanza forte” per il 51,40% degli intervistati, “molto forte” per il 38,43%). Solo lo 0,70% delle persone interrogate avrebbe espresso una certa “fiducia” nei confronti dello Stato, ritenendo inesistente la relazione con le varie cosche a livello nazionale.

Disapprovazione generale anche per i metodi utilizzati dai rappresentanti della nazione italiana per combattere il fenomeno mafioso: il 67% dei ragazzi attivi nel progetto avrebbero ammesso che, a loro parere, lo Stato non farebbe abbastanza per sconfiggere la malavita e quasi la metà di loro, il 44,67%, si mostra estremamente pessimista sulle possibilità delle autorità di debellare questo male che affligge diversi territori ormai da tempo immemore.

Un quesito ha avuto delle risposte raccapriccianti, seppure comprensibili e purtroppo realistiche per certi aspetti: È più forte la mafia o lo Stato?. Se da parte di coloro che credono nel sogno di persone come Pio La Torre, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ci si aspetterebbe una maggiore fiducia nei confronti della classe politica, quasi la metà degli intervistati (il 42,36%) ha concesso tristemente il primato alla malavita organizzata. Solo il 18,55% di loro, invece, ha ammesso di vedere lo Stato come più forte rispetto alla mafia, mentre il 24,10% riterrebbe le due entità ugualmente potenti sul territorio e i suoi abitanti.

Un quadro desolante e sconvolgente quello rivelato dall’indagine, che è frutto di una realtà in cui il fenomeno mafioso è ancora potente e “abbastanza presente” per molti (55,77% tra gli individui sentiti per stilare la lista dei dati) ma i politici farebbero ancora troppo poco per guadagnarsi la stima dei cittadini.

Immagine di repertorio