I racconti della Sicilia e della società attraverso gli occhi di chi l’ha fotografata

I racconti della Sicilia e della società attraverso gli occhi di chi l’ha fotografata

PALERMO – La fotografia è un mezzo per immortalare un unico istante che durerà per sempre.

La fotografia racconta, testimonia e archivia un attimo che il fotografo decide che debba rimanere nella storia.

Enzo Sellerio famoso soprattutto per essere stato un editore di successo, durante gli anni ’60 raccontò la nostra terra attraverso degli scatti.

Sellerio descrive la strada, la periferia, le persone e i mercati rumorosi di Palermo.

Testimonia anche l’esistenza della comunità voluta e creata da Danilo Dolci, basata sulla volontà di combattere e contrastare le piaghe sociali della mafia, della disoccupazione, dell’analfabetizzazione. Una comunità attiva e non violenta.

Il fotografo delle periferie che diventeranno centro del suo lavoro, che scoprirà camminando e vagando, apparentemente senza meta.

Fonte immagine: https://sellerio.it/it/enzo-sellerio/

Non sono più sicuro, una volta lo ero, che si possa migliorare il mondo con una fotografia. Rimango, però, del fatto che le cattive fotografie lo peggiorano“.

A dirlo è uno dei più noti fotografi italiani, Ferdinando Scianna, siciliano di fama internazionale che, attraverso i suoi scatti ha fatto conoscere la cultura e le tradizioni della Sicilia.

Scianna è un fotoreporter, con la capacità di raccontare storie come fosse uno scrittore. Il suo è un vero proprio racconto. Immortala le persone per conoscerle. Il suo punto di partenza è il caos della vita, in cui ricerca un’armonia, una forma.

Gli incontri importanti per la sua carriera furono quello con Sellerio che gli fece conoscere Henri Cartier-Bresson, e con Sciascia.

Fonteimmagine: www.maledettifotografi.it

Letizia Battaglia, emancipata, coraggiosa, veterana della politica fatta di ideali, crede nella giustizia legale, nell’antimafia.

Vieni definita la fotografa della mafia, ma è un soprannome che non le si addice, troppo limitativo. Sicuramente fu la prima fotografa siciliana a immortalare mafiosi, morti per mafia e corrotti.

I suoi scatti non hanno il solo scopo di raccontare, ma anche di scavare e andare a fondo nelle cose. Fotografò la società palermitana tra gli anni ’70 e ’80, sia ricchi che poveri, ma preferisce di gran lunga i poveri. Perché è dalla loro parte che sta.

Molti dei suoi soggetti furono le donne, dalle quali resta delusa, perché le credeva migliori. Oggi pensa che facciano parte soltanto di un mondo diverso da quello maschile. Delusa anche dalla capacità che la mafia ha avuto di crescere e di accrescere il suo status, arrivando alla politica.

 

Fonte immagine: Wikipedia