Elezioni Europee: anche Arcidiacono e Sangiorgio lasciano Forza Italia

Elezioni Europee: anche Arcidiacono e Sangiorgio lasciano Forza Italia

CATANIA – Il coordinatore comunale Giuseppe Arcidiacono e il vicecoordinatore comunale Luca Sangiorgio lasciano Forza Italia.

La decisione è arrivata dopo che il partito ha scelto di non puntare su un candidato della provincia etnea per le prossime elezioni europee. Da qui la soluzione di rassegnare le dimissioni dalla propria carica.

“Una presa di posizione – quella di Fi – che consideriamo inaccettabile e per molti aspetti incomprensibile oltre a non tenere conto dei grandi risultati raggiunti dal nostro gruppo nelle ultime elezioni nazionali e comunali, che ci ha portato ad avere il 27 % dei consensi, e di avere così a Catania l’unico sindaco di Forza Italia in una città metropolitana in tutto il Paese. Quella delle elezioni europee rappresenta l’ennesima goccia che non siamo più disposti a tollerare. Per questo, seppur a malincuore, dobbiamo prendere atto che Fi è ancora legata a posizioni personalistiche dettate da logiche discutibili in termini di buonsenso e meritocrazia. Abbiamo deciso di seguire in toto la linea tracciata dal Sindaco di Catania Salvo Pogliese e dal vice coordinatore Regionale Catanoso. Una presa di posizione doverosa in risposta all’ennesima incomprensibile scelta del coordinatore regionale Gianfranco Miccichè che va in contrasto con i più basilari principi meritocratici e di rappresentanza territoriale. Pertanto ribadiamo la nostra decisione di non ricoprire più le cariche di coordinatore comunale e vice coordinatore comunale e di valutare insieme in futuro un nuovo percorso politico”, dichiara Sangiorgio.

La fuoriuscita di Arcidiacono e Sangiorgio si unisce all’emorragia provocata dalla decisione del partito di escludere dei candidati etnei dalle europee.

Ad anticiparli, il sindaco di Catania, che non riconosce nel partito di Berlusconi, i valori e la cultura della destra politica. Nella lista presentata da Forza Italia, infatti, sono stati esclusi tutti i catanesi, provocando una frattura insanabile all’interno del partito.

Immagine di repertorio