Palermo, tempi duri per i troppo buoni

Palermo, tempi duri per i troppo buoni

PALERMO – Commentare una partita come quella tra Pescara e Palermo, al di là delle simpatie, è opera molto difficile.

Una squadra, il Palermo, ha dominato per tutto il primo tempo e per parte del secondo, ha intessuto trame di gioco inusuali per una compagine di Serie B, ha mostrato carattere riuscendo a pareggiare e ribaltare il risultato dopo il gol a freddo del Pescara, ha concluso tante volte a rete, creando e sprecando tante azioni per allungare il vantaggio, e poi ha cessato di giocare ed ha perso incredibilmente la partita.

C’è stato un momento in cui la squadra di Pillon sembrava una barca in balìa delle onde rosanero, in procinto di affondare senza speranze, ed invece alla fine ha conquistato i tre punti.

Il Palermo non ha avuto la cattiveria di dare il colpo di grazia agli abruzzesi, ha avuto paura, forse scoraggiato dal fatto di non riuscire ad assestare il colpo del k.o., ha tirato i remi in barca, convinto a torto che la scarsa vena dei biancoazzurri non avrebbe potuto evitare una vittoria preziosa per non staccarsi da Brescia e Lecce.

E invece sono tornati i fantasmi del passato, crudi ed implacabili: in questo momento, però, i quattro punti di svantaggio dal secondo posto fanno meno paura della incapacità dimostrata dai rosa di vincere in situazioni così favorevoli.

Cosa c’è da fare? Intanto bisogna fare quadrato tra tifosi e squadra. Lunedì sera sarebbe bello e significativo avere un Barbera pieno per l’incontro importantissimo contro il Verona.

Ma la cosa più importante la devono fare i giocatori: non sono più ammessi cali di tensione, le partite devono essere giocate per intero con la stessa massima intensità ed attenzione. In un momento così decisivo della stagione, sarebbe preoccupante se i cali di tensione fossero dovuti ad una condizione fisica inadeguata.

Poi c’è da mantenere i nervi saldi e non lasciarsi andare a sceneggiate come quella di Nestorovski sabato a Cosenza. Non sapremo mai se con il macedone in campo sarebbe andata in maniera diversa contro il Pescara (Moreo, anche se ha molto sprecato, si è mosso bene ed ha segnato un bel gol), ma certi atteggiamenti non fanno il bene della squadra, così come certi falli inutili che tante ammonizioni e tante squalifiche hanno causato.

Il ritorno al modulo 4-3-1-2 aveva dato buoni frutti, con Jajalo sugli scudi, Haas mobile e qualche volta al tiro, Fiordilino animato da buona volontà.

Da elogiare l’ottima prova del rientrante Pirrello, autore del gol del momentaneo vantaggio. Alla fine, però, i tre gol incassati hanno vanificato ogni sforzo e reso preoccupante la classifica.

I tifosi rosa attendono fiduciosi la riscossa.