Giustizia, denuncia, partecipazione e parità: dire “basta” alla violenza è possibile

Giustizia, denuncia, partecipazione e parità: dire “basta” alla violenza è possibile

PALERMO – “Le donne non si toccano neanche con un fiore”. Una frase semplice, per alcuni anche banale, ma di cui tutti hanno avuto esperienza sin dai tempi della scuola. Un’espressione che suscita il sorriso, specie se pronunciata da un bambino, ma che cela aspetti più bui.

La violenza di genere (dall’inglese, “Gender violence”), specie quella femminile, è da considerare come uno dei mali più grandi della società civile. I casi di femminicidio, di violenza fisica e psicologica sono in aumento e, ad oggi, in molti non nutrono speranze su una possibile (e tanto attesa) soluzione al problema.

Il pessimismo, molto spesso, nasce da chi resta, da quelle famiglie private di una loro parte essenziale. La paura principale è, soprattutto, verso le istituzioni e la giustizia. Un tema, quest’ultimo, che abbiamo affrontato in passato con Vera Squatrito, madre di Giordana Di Stefano, la giovane uccisa dalla furia omicida dell’ex fidanzato.

“La giustizia e le leggi in Italia offrono la possibilità a chi uccide di cavarsela con poco”, affermava in ricorrenza della Festa della Donna, fissando uno dei capisaldi di un auspicato cambiamento nell’ambito della violenza sulle donne: il miglioramento della giustizia e l’inasprimento delle pene, tema, peraltro, più volte affrontato anche dal governo.

In Sicilia, una delle tante forme di vicinanza maggiormente evidenziata dal governo è il “Reddito di libertà”, che cerca di offrire un aiuto alle donne in difficoltà (anche economica), vittime di violenza fisica o psicologica: un aspetto che “garantisce forme di auto-impiego” e spinge chi soffre a denunciare. Un verbo non usato a caso e che rispecchia un altro aspetto per perseguire un cambiamento di rotta: la denuncia, sia diretta, sia attraverso le numerose manifestazioni.

Recentemente, a Catania, dopo l’episodio di violenza nei confronti di una 19enne statunitense, si è tenuto l’evento “Neanche con un fiore“, appoggiato da diversi esponenti locali, oltre che da tante associazioni che lottano quotidianamente contro la violenza. Discorso simile anche per la tragica e recente morte di Nicoletta Indelicato, a Marsala, in provincia di Trapani, ricordata con una fiaccolata per le vie del centro.

Ultimi aspetti, ma non meno importanti, sono partecipazione e parità. In questo senso, ha fatto discutere la bocciatura della norma per la parità di genere nelle giunte siciliane. Una proposta appoggiata dal centrodestra e dal centrosinistra, ma rispedita al mittente dal Movimento 5 Stelle.

Si tratta di un argomento che, in senso stretto, ha poco a che vedere con la violenza. È anche vero, però, il fatto che dare maggior peso istituzionale alle “quote rosa” sarebbe un segnale forte per tutti, in primis per quelle donne che, in alcuni casi, non si sentono rappresentate.

Giustizia, denuncia, partecipazione e parità, dunque: quattro argomenti per dire, a gran voce, “Basta violenza”.