Stupro di gruppo: Catania “imbrattata” da una società animalesca, emulatrice e “figlia” del porno

Stupro di gruppo: Catania “imbrattata” da una società animalesca, emulatrice e “figlia” del porno

CATANIA – “Non si può uscire più”: semplice, chiaro, diretto. Questo il commento di Maria R. in merito a quanto accaduto a Catania lo scorso 15 marzo: tre ragazzi hanno avvicinato una coetanea 19enne, per poi portarla sulla loro auto e violentarla.

È stata la denuncia da parte di alcune persone a lei vicine a far scattare le indagini e a portare all’arresto di Roberto Mirabella, 20 anni, Salvatore Castrogiovanni, 19, e Agatino Spampinato, 19 anni.

Catania bella, affascinante e macchiata, per non dire “imbrattata”, dalla superficialità, ignoranza e stupidità di alcune persone. Non che questi episodi non accadano anche in altre città o regioni, ma le dinamiche di questa vicenda hanno dell’incredibile e dell’assurdo. E quello che spicca è senz’altro la “furbata” di contattare sui social la vittima per chiedere un nuovo appuntamento.

Qualcuno parla di società in declino a causa di videogiochi, social e nullafacenza, come dargli torto? Ma, alla base c’è da capire cosa possa spingere qualcuno a tale gesto. Non un “uno contro uno”, ma un gruppo subdolo e animalesco.

Forse, non è da escludere il fatto che al giorno d’oggi si cresca troppo velocemente. Tutto è sdoganato, si conosce il proprio corpo e quello degli altri troppo in fretta, fin troppo in fretta. Così, ci si spinge sempre oltre, alla ricerca di qualcosa che possa dare soddisfazione ai propri ormoni e ai propri istinti.

A fare da contorno anche una società emulatrice di ciò che si vede e sente in tv. Programmi in cui uomini corteggiano donne e viceversa e in cui si è disposti a tutto. Ma anche programmi in cui l’estetica conta più del cervello e in cui la popolarità, a volte, premia chi sbaglia.

Un continuo copiare e copiarsi, sperando di poter essere quell’uomo (o donna) che ha tutte per sé, indipendentemente da come le tratti. Il gossip, il raccontare la vita degli altri senza limiti, l’idea di poter cambiare partner come e quando si voglia, senza sapere realmente, però, perché tra loro accada questo. Perché, in fondo, basta fare scalpore, notizia e limitarsi a un aspetto più superficiale.

Tutto basato sull’estetica, sull’apparire, sulla carne. Colpa anche del sesso? Forse sì. Fatto spesso senza valori, ma, ancor prima, senza alcuna coscienza. Nessuno proibisce la possibilità di un “capriccio”, ma bisogna essere consapevoli di ciò che si fa. E, da giovani probabilmente non se ne ha piena consapevolezza.

Colpa dei siti porno in aumento e fruibili senza tante limitazioni? Delle categorie a essi connesse senza limiti e che raggiungono anche la violenza fisica? Ciò che sfugge, però, è che quello che si vede non corrisponde sempre alla realtà, ma a qualcosa di programmato e pur sempre voluto.

Allora sarebbe il caso di riprendere in mano la propria vita e i propri figli, affinché non si possa pensare o dire come Maria: “Non si può uscire più”.

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