Dall’ortofrutta alla mafia siciliana: il profilo di Frank Calì, il primo boss ucciso dopo 30 anni

Dall’ortofrutta alla mafia siciliana: il profilo di Frank Calì, il primo boss ucciso dopo 30 anni

PALERMO – Considerato il mediatore tra Cosa nostra statunitense e Cosa Nostra siciliana, Francesco Paolo Augusto Calì, soprannominato Frankieboy era un mafioso americano, presunto appartenente alla famiglia Gambino.

Originario di Palermo, Calì nacque a New York nel 1965. Fin da piccolo è stato coinvolto nella mafia americana. La famiglia Gambino, di cui era a capo, è una delle cinque che compongono la mafia siciliana a New York. È stata considerata la più grande organizzazione criminale negli Stati Uniti.

Tra il 2008 e il 2009 aveva scontato 10 mesi di carcere. Fu infatti coinvolto nell’operazione Old bridge insieme ad altri 62 presunti affiliati, con le accuse di racket, estorsione e associazione a delinquere. Calì aveva preso il controllo del clan Gambino nel 2015, succedendo a Domenico Cefalù. Teneva rapporti anche con membri della ‘Ndrangheta di Siderno.

Ufficialmente amministrava società di import export di frutta.

Il boss è stato ucciso nella notte a colpi di arma da fuoco davanti alla sua residenza di Staten Island. Il ricco quartiere di Todt Hill di Staten Island è famoso per i suoi collegamenti con ambienti malavitosi e fu usato come location anche nel film “Il Padrino”.

Secondo i media americani, si tratta del primo assassinio di rilievo negli ambienti della criminalità organizzata di New York da oltre 30 anni. Un omicidio di un boss mafioso non avveniva dal 1985, quando John Gotti ordinò di uccidere l’allora leader Paul Castellano per prendere il potere dell’organizzazione.