“Sicilia bella ma dannata, scappate via”: il dramma dei giovani isolani sfruttati o senza lavoro

“Sicilia bella ma dannata, scappate via”: il dramma dei giovani isolani sfruttati o senza lavoro

PALERMO –Ma è possibile che una persona per disperazione deve lasciare la sua terra perché lavori seri in Sicilia non se ne trovano?“, è il grido angustiato di Sonia pubblicato su uno dei tanti gruppi Facebook dove utenti di diverse età cercano o postano offerte lavorative.

La maggior parte dei frequentatori di questi contenitori virtuali è gente relativamente giovane, a volte con figli a carico o alla ricerca del primo impiego. Tra questi figurano anche numerosi laureati che, nonostante il tempo trascorso sui libri per guadagnarsi un posto di rilievo nella società, non riescono a trovare un impiego lavorativo dignitoso e compatibile con i loro studi.

Chi si lascia ammaliare dal canto di qualche offerente che promette un incarico appetibile, con retribuzione garantita e minimo sforzo, si ritrova poi a fare i conti con impieghi umilianti, nel migliore dei casi “porta a porta” preceduti da un periodo di prova gratuito o sottopagato che non vedrà mai un seguito. Ecco, dunque, la necessità di fuggire da un’isola che ammazza i sogni e non permette a nessuno di realizzarsi come vorrebbe o ad arrivare quantomeno alla fine del mese.

Scappate, scappate andate via da quella terra bella e dannata, non vale la pena“, scrive Stefano. “Appena finisco la scuola vado via dalla Sicilia, per quanto mi possa dispiacere. Ma qui davvero non c’è nulla, quasi quasi anche per chi si laurea“, ammette con dispiacere Barbara che sembra aver già compreso tutto nonostante la giovane età. “Probabilmente – replica con amarezza Saverio sarò costretto anch’io ad andarmene via da Catania, se non riuscirò a sistemare le cose in brevi tempi“.

La musica non cambia nemmeno per chi, eccezionalmente, fa il percorso inverso stabilendosi proprio nella nostra terra. È il caso di Mariapia che, sempre su Facebook, si esprime così: “Io non sono siciliana, da 6 anni mi sono trasferita ad Acireale per motivi personali; ho una laurea in economia, l’abilitazione come dottore commercialista, ho mandato curriculum in ogni dove, mi sono proposta anche gratuitamente negli studi fiscali, pur di non perdere ciò che ho imparato in lunghi anni di sangue sui libri, niente di niente, non mi chiamano nemmeno per farmi un colloquio…“.

La Sicilia, dunque, non fa sconti a nessuno. A peggiorare la situazione, poi, sono i risultati delle ricerche annuali di Eurostat che certificano sempre più l’esistenza di un’importante fetta di giovani siciliani totalmente disconnessi dal mondo dell’istruzione o del lavoro con percentuali a dir poco apocalittiche. Parimenti, l’isola è l’area del Meridione d’Italia dove è maggiore la fuga dei residenti. Dopotutto, chi sognerebbe mai di rimanere in un inferno dove ci si consuma lentamente? Migrare rimane dunque l’unica speranza.

Immagine di repertorio