“Sicilia mia, Sicilia bedda”: il centro olimpico è una cosa possibile

“Sicilia mia, Sicilia bedda”: il centro olimpico è una cosa possibile

PATERNÒ – Sicilia, terra di mare e di montagna, bella da ammirare e da vivere. Sì, perché la nostra isola raccoglie molte bellezze naturali e storiche, accoppiate alla tipica cucina mediterranea, buona e salutare. Tutti presupposti che possono essere fondamentali per il rilancio della Trinacria dal punto di vista turistico, ma anche sportivo. 

È su queste basi che è nata l’idea di una “Sicilia Centro di Preparazione Olimpica”. Un progetto che ha le sue radici a Paternò, con l’assessore allo sport Alessandro Cavallaro, che ha avuto il pieno appoggio del sindaco Mauro Mangano e del presidente regionale del CONI (Comintato Olimpico Nazionale Italiano) Sergio D’Antoni.

Cavallaro, ex atleta, si è prodigato molto per lo sport e per il rilancio di alcune aree abbandonate di Paternò. Un esempio è il Velodromo, a cui lui preferisce dare il nome Salinelle: la ragione è semplice,  in quanto legata al fatto che è stato recuperato sia il centro sportivo, sia l’area adiacente, abbandonata a sé stessa. L’assessore ha spiegato l’intero progetto, identificando nel basso costo della vita e nella qualità dell’alimentazione. Due punti forti, questi, per cui la Sicilia può ospitare dei centri olimpici. Inoltre, nell’area etnea, la presenza di un’aeroporto internazionale favorirebbe i collegamenti con il resto d’Europa e del mondo.

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Tra i volti noti che hanno appoggiato l’iniziativa, c’è il bronzo olimpico di Atene 2004 Giuseppe Gibilisco, siracusano che ha fatto tesoro della sua esperienza. Costretto da giovane a dover andar via per seguire il suo sogno, spera in un cambio di tendenza per il futuro delle nuove generazioni.

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In prima linea, anche il presidente regionale del CONI D’Antoni, ottimista nella realizzazione del progetto: “Non si può seguire chi è pessimista, perché riesce ad ottenere quello che vuole: NULLA”. 

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Infine, non poteva che esserci il massimo appoggio da parte del sindaco Mangano.

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