C’è un complice? La procura indaga e la D’Urso fa spettacolo. Sul caso Loris Striscia

C’è un complice? La procura indaga e la D’Urso fa spettacolo. Sul caso Loris Striscia

SANTA CROCE – In città si attende soltanto la data dei funerali del piccolo Loris Stival, ucciso lo scorso 29 novembre e ancora in attesa di una sepoltura. Probabilmente domani il corpo del bambino sarà restituito alla famiglia e nella giornata di giovedì, nella chiesa di San Giovanni Battista, potrebbero svolgersi le esequie che si preannunciano partecipatissime.

Dopo la conferma del Gip alle tesi accusatorie della procura i magistrati iblei stanno continuando a indagare a 360 gradi. Particolare attenzione è riservata agli eventuali complici che avrebbero compiuto – secondo gli inquirenti – il delitto aiutando Veronica Panarello ad occultare il corpo del figlio.

Il procuratore capo Carmelo Petralia ha affermato che vi sono tre ipotesi al vaglio degli investigatori. La prima è che sia stata soltanto Veronica Panarello a uccidere e poi a nascondere Loris nel canalone. La seconda, invece, presuppone l’esistenza di un complice che abbia aiutato la donna a occultare il corpo e la terza riguarda la presenza anche al momento dell’uccisione di un complice che poi avrebbe anche accompagnato la madre sino al vecchio mulino.

Sono ancora in corso gli approfondimenti sui cellulari di Veronica Panarello da parte della polizia postale di Catania anche se non sembrerebbero emergere particolari utili alle indagini, così come dopo l’analisi dei contatti dei social network.

Al Corriere della Sera Davide Stival, il padre di Loris, ha dichiarato di “credere agli inquirenti”.

“Quella che si vede nei filmati – afferma il padre – è la macchina di mia moglie: ma se sia stata lei, non lo so. Loris, noi due l’abbiamo voluto con tutte le nostre forze, non è vero che nacque per caso, anzi decidemmo di metterlo al mondo proprio per andare a vivere insieme definitivamente e poiché lei era minorenne, all’epoca, andammo perfino davanti al giudice dei minori, a Catania, a cercare la garanzia che poi non ce lo togliessero, che non venisse affidato ai nonni, ma restasse con noi. E l’ottenemmo”.

Inoltre Davide Stival sgombra il campo dalle polemiche sul passato turbolento della moglie e sui suoi comportamenti nei confronti dei figli: “Solo una volta mi disse che da piccola i suoi volevano portarla dallo psicologo ma lei si rifiutò. Per il resto, però, in questi dieci anni di vita assieme, mai una stranezza. E guai assolutamente a chi le toccava Loris. Se capitava che io lo rimproverassi, che accennassi soltanto a dargli uno schiaffo, lei prendeva subito le sue difese. Era il cocco di mamma: dopo il telefonino, gli regalò anche il tablet e io le dicevo: Veronica, ma Loris ha bisogno anche del tablet a 8 anni? Eppoi era bravissima in casa: a noi tutti, a me e ai due bambini, non ci ha mai fatto mancare niente. Si occupava lei di tutto, pagava le bollette, le stanze sempre in ordine, i bimbi a scuola sempre pulitissimi, la spesa fatta, il pranzo pronto. Aveva imparato a cucinare da mia nonna Lucia. E se qualche sera si usciva con gli amici, per mangiarci una pizza, Lorys e Diego venivano sempre con noi. Per lei i figli erano in cima a tutto. Sempre”.

Intanto Santa Croce, sempre più insofferente alla pressione mediatica di queste settimane, spera di ritrovare quella pace ormai perduta. Striscia la Notizia, il tg satirico di Mediaset, ha trasmesso un fuori onda paradigmatico di quella informazione spettacolo che da giorni serpeggia nel ragusano: l’inviata della trasmissione Pomeriggio Cinque di Barbara D’Urso – già ripresa dall’Odg  per comportamenti poco professionali – concorda con il cacciatore Orazio Fidone un’intervista.

Solo che prima – in virtù della spettacolarizzazione – l’inviata, con una pantomima, fa finta di incontrare casualmente l’uomo, non sapendo neppure il suo nome. Un comportamento poco consono di fronte a una tragedia enorme.

Il video di Striscia è visionabile cliccando qui.