Seminario informativo sulla talassemia all’Istituto “Vaccarini” di Catania

Seminario informativo sulla talassemia all’Istituto “Vaccarini” di Catania

CATANIA – L’I.I.S. “Vaccarini” di Catania, diretto dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Salvina Gemmellaro, ha di recente ospitato un interessante seminario informativo sulla talassemia.

L’iniziativa, inserita nell’ambito delle varie azioni poste in essere dall’istituzione per assolvere in pieno uno degli obblighi ministeriali che prevede di sviluppare e razionalizzare gli interventi informativi, educativi e di promozione alla salute, è stata progettata dalla Prof.ssa Josè Grasso, Referente d’Istituto per la salute e l’educazione sanitaria, ed ha visto il coinvolgimento di un’Esperta del settore: la biologa Dott.ssa Rosetta Abbate, Presidente dell’ATOG, Associazione Talassemia Ospedale Garibaldi di Catania.

Con professionalità e con un linguaggio semplice ed efficace, la Dott.ssa Abbate ha intrattenuto, in due distinti turni, gli alunni delle classi seconde fornendo loro delle notizie sulle varie tipologie della talassemia, che rientra tra le malattie ereditarie del sangue causate da difetti dei geni emoglobinici, responsabili di una mancata o ridotta produzione dell’emoglobina contenuta nel globulo rosso.

La Dott.ssa Abbate, partendo dall’etimologia del termine della patologia, che reca nella sua parte iniziale le tracce della parola con la quale i Greci designavano il mare, ha mostrato, attraverso un’opportuna proiezione di diapositive, la localizzazione della malattia che riguarda da vicino gli Italiani, le varie popolazioni del bacino del Mediterraneo, oltreché il Medio Oriente, l’Asia e l’Africa. All’illustrazione del carattere endemico e delle varie espressioni cliniche della malattia, sono seguite delle utili informazioni relative alla sua prevenzione.

I progressi della medicina e dei vari metodi di indagine consentono oggi di evitare la nascita di bambini malati, condizione che si verifica in presenza dell’unione di due genitori entrambi portatori sani di talassemia. Sottoponendosi ad uno specifico esame ematologico, è possibile conoscere la propria condizione di soggetto non portatore o portatore sano di talassemia. Le coppie a rischio oggi, circa 1 su 270 in Sicilia, sono in grado di poter avere informazioni certe sulla qualità della vita di un figlio affetto da talassemia.

La diagnosi prenatale, ultimo anello della catena della prevenzione, effettuata attraverso gli esami della villocentesi e della cordocentesi, consente alla coppia di portatori sani di conoscere se il proprio feto è affetto o meno da talassemia, una malattia che oggi riusciamo a curare bene, ma difficilmente ad eliminare. Il soggetto talassemico può condurre uno stile di vita pressoché normale solo sottoponendosi a delle trasfusioni periodiche, ogni 15-20 giorni, durante tutto l’arco della sua vita. Pratica, quella delle trasfusioni, che, pur garantendo al malato la sopravvivenza, comporta delle conseguenze collaterali per l’eccesso di ferro introdotto attraverso il sangue trasfuso.

Le quantità in eccesso di ferro, come ha spiegato bene la Dott.ssa Abbate, possono causare, infatti, epatopatie, malattie al sistema endocrino e cardiopatie. Dopo aver tratteggiato il quadro clinico del soggetto talassemico e aver chiarito che oggi le terapie chelanti, le trasfusioni più sicure e la risonanza magnetica possono migliorare la sua qualità della vita, l’Esperta ha anche aggiunto che con le cure i pazienti talassemici imparano a convivere, oltreché a raggiungere traguardi d’età insperati prima.

Si è fatto poi riferimento al trapianto di midollo osseo che si configura come l’unico metodo per guarire dalla malattia, soprattutto se eseguito in età pediatrica. Il seminario si è poi concluso con la divulgazione delle iniziative e dei provvedimenti promossi dalla Regione Sicilia che, avendo identificato la talassemia come una malattia di elevato interesse sociale, ha investito risorse umane ed economiche attraverso appositi provvedimenti di legge o atti di programmazione sanitaria e di indirizzo per costituire una rete diagnostico-assistenziale e garantire un sostegno economico ed un rimborso spese per trasporto a chi risiedesse in un comune diverso da quello in cui è in cura.

Di recente la Regione Siciliana ha varato un provvedimento che prevede l’esenzione ticket per l’esecuzione degli esami ematologici che permettono di diagnosticare la betatalassemia nelle donne nella fascia d’età compresa tra i 13 e i 50 anni.

Un bell’incontro all’insegna della chiarezza, dell’efficacia e della professionalità che ha mirato non solo ad informare e a lanciare una campagna di prevenzione nei confronti della talassemia, ma anche ad acuire la sensibilità dei giovani studenti nei riguardi di quei pazienti che ne sono affetti, i quali sono da considerarsi innanzitutto come persone con le loro inclinazioni, abitudini e preferenze.

Il seminario, insieme ad altre iniziative promosse dall’Istituto in relazione all’educazione sanitaria, conferma ancora una volta come la mission intrapresa, oltreché mirare allo sviluppo cognitivo degli alunni, punti alla promozione di competenze volte al raggiungimento di un benessere psico-fisico.

In linea con le indicazioni generali dell’Oms e attraverso l’alleanza tra Scuola e Sistema sanitario, il Vaccarini di Catania ha mostrato, dunque, di realizzare nei fatti quell’approccio scolastico globale che costituisce la sfida della complessità.

L’articolo è stato redatto con la collaborazione della professoressa Carla Biscuso.