Etna osservata speciale: preoccupazione sì, terrore no. Neri: “Vulcano in continua evoluzione”

Etna osservata speciale: preoccupazione sì, terrore no. Neri: “Vulcano in continua evoluzione”

CATANIA – A quasi due mesi dal terremoto del 26 dicembre, la preoccupazione è ancora tanta sotto le pendici dell’Etna. Ogni attività del vulcano più alto d’Europa desta ancora preoccupazione: il “trauma sismico” è un nervo troppo scoperto per essere facilmente ignorato.

Ma non si possono creare inutili allarmismi. Prevedere un terremoto è impossibile, prendere le giuste precauzioni è necessario.

Di questo e dell’attuale attività dell’Etna, ne abbiamo parlato con il vulcanologo Marco Neri che, insieme con i colleghi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), tiene quotidianamente sotto controllo l’attività eruttiva.

“In questo momento non abbiamo un quadro ben preciso – afferma Neri -. L’attività eruttiva (emissione di magma, ndr) è finita a dicembre dello scorso anno e da allora l’area craterica sommitale, con particolare riferimento al cratere di nord-est, nelle ultime settimane, sta producendo emissione di cenere”.

Un aspetto evidente agli occhi di tutti, anche grazie alle giornate di sole dell’ultimo periodo. L’emissione di magma prima o poi avverrà, “come è nell’ordine naturale delle cose. Dire che tra qualche tempo ci sarà un’eruzione è molto banale, così come è impossibile prevederne il tipo”.

Quel che è certo, però, è che l’emissione di magma dello scorso dicembre è stata abbastanza modesta, se paragonata agli eventi sismici e alle conseguenti deformazioni del suolo. Non a caso, infatti, il vulcanologo afferma: “Non è detto che sia tutto finito in quel momento, ma sfiderei chiunque ad aggiungere qualcosa in più: è impossibile prevedere come, dove e quando – continua – possa accadere”.

In questo momento, il vulcano sta espellendo del materiale vecchio, già presente all’interno del condotto, oltre a cenere e gas. Non manca una battuta sulla questione terremoto e prevenzione: “Abitare case sicure e costruite a norma è fondamentale. Quando avviene l’eruzione tutti ce ne accorgiamo, mentre per un terremoto veniamo tutti colti di sorpresa. L’abusivismo è sinonimo di progetti e case inadeguate, che non permettono a chi le abita di ‘difendersi'”.

“Anche noi siamo preoccupati e capisco la gente dopo ciò che tutti abbiamo vissuto quella notte. Tutto questo, però non ci autorizza a dire che ci sarà un’eruzione catastrofica. L’Etna è un vulcano in continua evoluzione“, conclude il dottor Neri.