Pignoramento case: il decreto legge Bramini tutela tutti i debitori

Pignoramento case: il decreto legge Bramini tutela tutti i debitori

All’interno del decreto semplificazioni (135/2018), approvato dal Governo nel mese di dicembre e contenente disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e la pubblica amministrazione, spicca la norma Bramini.

Questa norma tutela i cittadini che hanno debiti nei confronti delle banche ma non riescono a saldarli per colpa di crediti non incassati dalla pubblica amministrazione: le case di costoro vengono messe al riparo da aggressioni ingiustificate perché connesse a posizioni debitorie che solo lo Stato può sbloccare. Non a caso essa prende il nome dall’imprenditore Sergio Bramini, che si è visto pignorare la propria abitazione nonostante avesse un credito di 4 milioni di euro nei confronti della pubblica amministrazione, ritardataria nei pagamenti.

La norma Bramini ha riscritto l’articolo 560, comma 3, codice procedura civile nel modo seguente: “Quando il debitore, all’udienza di cui all’articolo 569, documenta di essere titolare di crediti nei confronti di pubbliche amministrazioni, certificati e risultanti dalla piattaforma elettronica per la gestione telematica del rilascio delle certificazioni, per un ammontare complessivo pari o superiore all’importo dei crediti vantati dal creditore procedente e dai creditori intervenuti, il giudice dell’esecuzione, con il decreto di cui all’articolo 586, dispone il rilascio dell’immobile pignorato per una data compresa tra il sessantesimo e il novantesimo giorno successivo a quello della pronuncia del medesimo decreto”.

Maggiore tutela, dunque, del diritto del debitore a restare nella casa pignorata. Il momento dello sgombero viene infatti differito a 60 giorni (fino a 90 giorni) dopo l’emissione del decreto di trasferimento dell’immobile ad un altro acquirente, che abbia acquistato la casa pignorata ad un’asta fallimentare.

Non solo. La norma prevede anche l’istituzione di un Fondo di Garanzia con dotazione pari a 50 milioni di euro pensato per le imprese in difficoltà, ma creditrici verso lo Stato, nel pagamento delle rate di finanziamenti già contratti con banche e intermediari finanziari.
Oggi, con la legge di conversione del decreto semplificazioni, approvata dal Senato e all’esame alla Camera, questa tutela potrebbe essere estesa a tutti i tipi di debitori, non soltanto a coloro che lo siano per colpa dello Stato.

Ma ad alcune condizioni:
-il debitore deve conservare integro il bene;
-deve abitare personalmente nell’immobile, quindi non può darlo in locazione o uso ad altri;
-deve consentire la visita a potenziali acquirenti.

Lo sgombero dell’immobile avverrà quindi in due casi:
-quando il debitore contravviene agli obblighi di cui sopra;
-decorsi 90 giorni dal decreto di trasferimento emesso dal giudice senza che il debitore abbia sanato la propria posizione.

La norma garantisce, dunque, una maggiore tranquillità al debitore, che nei 60 giorni in più di tempo (fino a 90) potrà sanare il proprio debito (anche grazie al Fondo di Garanzia appositamente istituito). Ma una cosa è certa: sarà difficile reperire acquirenti di immobili gravati da tale condizione, anche in vista della stipula di un mutuo per l’acquisto dell’immobile pignorato.