Giocare all’aria aperta lontano dalla tecnologia: in Sicilia il primo parco giochi “social free”

Giocare all’aria aperta lontano dalla tecnologia: in Sicilia il primo parco giochi “social free”

BALESTRATE – Nell’era della tecnologia avanzata, vedere bambini e genitori che giocano allegramente scorrazzando per i campi o tra le altalene è ormai quasi impossibile. Eppure, rivedere un’immagine del genere e fare una sorta di “tuffo nel passato” potrebbe essere presto possibile nel primo parco giochi “social free”.

Il progetto, che potrebbe diventare realtà già entro il prossimo 29 marzo, nasce in Sicilia, precisamente a Balestrate, in provincia di Palermo.

Nel luogo pubblico, destinato al puro divertimento di grandi e piccini lontano da dispositivi tecnologici, sarà impedito portare cellulari, tablet o altri mezzi che permettano l’accesso a internet. Ai frequentatori verrà concessa la possibilità di usufruire di un armadietto per custodire gli oggetti “proibiti” durante la permanenza nel parco.

Tale contenitore potrebbe essere munito di un cronometro che conterà i minuti che separeranno ciascun individuo dalla tecnologia e che saranno dedicati alla socializzazione vera, quella tra persona e persona attraverso la comunicazione diretta e la dimensione del gioco.

La struttura potrà essere costruita anche grazie a un finanziamento di circa 54mila euro disposto direttamente dalla Regione Siciliana, ai contributi di enti pubblici e privati e alle attività di crowdfunding realizzate dagli stessi cittadini, che hanno accolto bene l’idea di questo innovativo parco giochi.

Per molti, infatti, in un momento storico come questo, dove l’importanza delle relazioni interpersonali dirette si sta perdendo a causa dei social e dove anche gli stessi bambini concentrano le loro energie esclusivamente sui loro piccoli dispositivi piuttosto che sul grande mondo che li circonda, un’iniziativa del genere non può che garantire un miglioramento dello stile di vita e segnare un primo importante ritorno al divertimento vero e un allontanamento dall’alienazione spesso provocata dalla “dipendenza” dal web.

Immagine di repertorio