Catania, Pua approvato con emendamenti dell’opposizione: schiaffo all’amministrazione

Catania, Pua approvato con emendamenti dell’opposizione: schiaffo all’amministrazione

CATANIA – La notizia è questa: il Pua è stato approvato. Ma non è la sola: la maggioranza, di fatto, non esiste più. Il lungo pomeriggio vissuto in consiglio comunale ha portato all’approvazione della delibera ma con degli emendamenti dell’opposizione. Il piano attuativo urbanistico che vedrà la costruzione di un centro congressi, un acquario, strutture alberghiere e sportive lungo il litorale della Plaja ha avuto il via libera dopo un iter travagliato.

I lavori si sono aperti con l’approvazione degli ordini del giorno sul veto alla creazione di nuovi centri commerciali, in merito alla richiesta della ditta Palaghiaccio di aprirne uno al posto della struttura sportiva, e sulla creazione di un comitato per la legalità che vigili sulle opere urbanistiche.

L’emendamento del presidente della commissione urbanistica, nonché neo acquisto di Articolo 4, Rosario Gelsomino ha ricevuto parere tecnico sfavorevole: in pratica chiedeva di cassare alcuni rilevanti punti di tutela ambientale esposti dal Cru e che modificano l’impostazione originaria data dal consiglio comunale.

Poi la melina avvenuta alla richiesta di Manlio Messina – capogruppo di Area Popolare – di cassare i punti 3, 4 e 5 del suo emendamento: da qui la richiesta di sospensione di Alessandro Porto, oggetto di non poche polemiche.

messina

L’emendamento di Manlio Messina

Dopo una lunga pausa l’aula dalla maggioranza a geometria variabile ha riservato le sorprese: gli emendamenti di Manlio Messina sono stati approvati e Gelsomino ha ritirato il suo.

Approvato dall’aula anche un altro emendamento di Manlio Messina relativo all’altezza di nove metri per gli alberghi dell’area del Pua, mentre il Cru aveva suggerito un’altezza massima di otto e al tetto massimo per le superfici da ricoprire con pannelli fotovoltaici.

Per l’assessore Di Salvo “gli emendamenti hanno snaturato quello che intendeva l’amministrazione comunale. Le osservazioni del Cru rendevano il Pua compatibile dal punto di vista ambientale: questo non è l’atto che noi abbiamo voluto presentare alla città”.

Alcuni consiglieri di maggioranza – come Agatino Lanzafame ed Elisabetta Vanin – hanno abbandonato l’aula mentre il capogruppo di Articolo 4 Nuccio Lombardo ha rimarcato – in netta contrapposizione con la maggioranza – che il Puaè stato votato anche dall’assessore Di Salvo e questo è un fatto alla luce del sole”.

Poi Lombardo ha annunciato il voto favorevole alla delibera “emendata” dall’opposizione perché “il consiglio ha dimostrato la sua autonomia e non ritengo che si debbano approvare le considerazioni del Cru”.

Accalorato l’intervento di Manlio Messina che ha accusato quelli che sono diventati “comunisti doc e radical chic con lo zainetto” (riferendosi alla maggioranza di Bianco e ai trascorsi di molti suoi componenti nelle passate amministrazioni di centro destra) di “non richiamare alla responsabilità perché in questo senato della città noi ce la siamo sempre assunta”.

“Un organo esterno non deve interferire con le scelte del consiglio – ha detto Messina – e noi non abbiamo stravolto la delibera ma l’abbiamo mantenuta per come è stata votata: siete voi che l’avete stravolta”.

Poi la delibera, con 18 voti favorevoli e 10 astenuti, è stata approvata: decisivo l’apporto di Articolo 4. In consiglio una delegazione del Comitato No Pua ha espresso la propria contrarietà esponendo dei fogli contro l’approvazione del piano.

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Alla fine della seduta – incontrando i giornalisti – l’assessore Di Salvo ha rilasciato alcune dichiarazioni a caldo, facendo intendere che il bicchiere è mezzo pieno.

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“Il nostro atto ha avuto alcune modifiche. Avevamo proposto – ha spiegato Di Salvo – una delibera che è stata emendata dall’assemblea, alla quale ci eravamo rimessi dopo aver ottenuto le necessarie tutele del territorio grazie al ritiro di alcuni emendamenti. Com’è giusto fare in questi casi, i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, si sono poi comportati ciascuno secondo la propria coscienza”.

“L’azione politica dell’amministrazione – ha aggiunto Di Salvo – è stata esercitata per far comprendere che certe modifiche avrebbero stravolto l’area della Plaja. Per gli emendamenti più insidiosi (quelli di Rosario Gelsomino; ndr) siamo riusciti nel nostro intento di farli ritirare. Certo, continueremo a vigilare con estrema attenzione sull’iter di questo provvedimento sul quale si giocano non soltanto l’economia della città ma anche il suo assetto ambientale. E lo faremo non soltanto sotto il profilo amministrativo, ma anche dell’ecologia e della legalità”.