Ricordare e condannare, il mondo ricorda le vittime dell’Olocausto e della follia nazista

Ricordare e condannare, il mondo ricorda le vittime dell’Olocausto e della follia nazista

Perché è importante ricordare? Cosa si può e cosa si deve ricordare? Una risposta ben precisa a entrambe le domande è difficile darla, ma alcune circostanze impongono una risposta. Il 27 gennaio, oltre all’ingresso delle truppe sovietiche nel campo di concentramento di Auschwitz, si ricordano le vittime dell’Olocausto, quel genocidio spregiudicato messo in atto dalla Germania nazista di Adolf Hitler nei confronti degli ebrei.

Questi, “colpevoli” di non appartenere alla “razza pura o ariana”, hanno subito ogni tipo di tortura e sfruttamento, fino ad arrivare, in moltissimi casi, alla morte. E chi è sopravvissuto ne è rimasto segnato per sempre, a volte anche con un marchio sulla pelle.

Non è un caso, infatti, che questa giornata mondiale prenda il nome di “Giorno della Memoria“: in questo caso, “ricordare” è sinonimo di “condannare“. L’anniversario per ricordare le vittime dell’Olocausto venne istituito il 1° novembre del 2005.

E in giro per la Sicilia e per il mondo le iniziative non tardano ad arrivare. In particolare, la campagna di sensibilizzazione verso un tema così delicato parte dalle scuole e dalle università. A Catania, ad esempio, l’ERSU ha lanciato la sesta edizione del concorso sulla “Giornata” che si ricorda quest’oggi. Si tratta di eventi di sensibilizzazione, che verranno svolti su tutta l’Isola.

Ogni anno, il 27 gennaio diventa anche l’occasione per discutere, dibattere, proiettare film a tema e fare un salto con la mente alle guerre e agli eccidi compiuti durante il corso della storia.

Qualunque sia la riflessione che venga svolta e qualunque siano le sedi, il concetto di libertà individuale o collettiva sarà ben chiaro a tutti. Un aspetto che, oggi, sembra quasi scontato per la nostra società, ma basta porre lo sguardo in altre parti del pianeta per accorgersi che non vale per tutti.

Questo è il punto attorno a cui la vita di ogni individuo deve ruotare. Ricordare un eccidio e uno sterminio di massa serve proprio per evitare che tutto questo possa accadere un’altra volta!