Fermento allo “Spedalieri”. La preside Di Piazza: “Condivido la protesta degli studenti ed è giusto lottare per la loro sicurezza”

Fermento allo “Spedalieri”. La preside Di Piazza: “Condivido la protesta degli studenti ed è giusto lottare per la loro sicurezza”

CATANIA – La scuola è sempre in fermento e, spesso, sul banco degli imputati finiscono i dirigenti scolastici che, a dire degli alunni, si mostrano poco sensibili o, addirittura, disattendono le richieste degli studenti.

Oggetto del contendere sono sovente le strutture scolastiche: carenti, mal funzionanti, insicure. In questi giorni di freddo e intemperie, i riscaldamenti inadeguati la fanno da padrone; così come le tematiche attinenti la sicurezza degli edifici, portata a galla dalle recenti attività sismiche del nostro territorio.

Ma dal liceo classico “Nicola Spedalieri” di Catania arriva anche altro ad alimentare la protesta degli studenti. Lo scorso mese di ottobre, nel corso di un’assemblea, un ragazzo è stato colpito da una scarica elettrica. Fortunatamente, pur se con qualche temporaneo effetto per l’integrità fisica dell’alunno, non ci sono state conseguenze tragiche. Ma è ovvio che l’episodio non è passato inosservato. Ha scatenato la giusta reazione degli studenti ed ha innescato le dovute verifiche da parte della dirigenza scolastica.

Ma, in questi giorni, l’episodio è stato riesumato in quanto gli alunni dello “Spedalieri” hanno protestato sostenendo di non avere avuto riscontri a tutte le loro richieste di tutela e sicurezza. La protesta, iniziata il 15 gennaio scorso con un tentativo di occupazione, è stata subito smorzata dall’intervento della Digos che, sollecitata dalla preside, ha fatto subito sgombrare i ragazzi dai plessi scolastici. L’indomani, ai ragazzi è rimasta la via dell’annuncio di “autogestione”. Ma, soprattutto, è rimasta la convinzione che la loro dirigente scolastica, Daniela Di Piazza, non fosse al loro fianco. Anzi.

Interpellata, la preside non ha esitato a smentire questa teoria, nella speranza che il suo operato in favore della collettività studentesca possa essere recepito come un naturale e incondizionato senso di vicinanza ai ragazzi.

Sin dai primi giorni del mio insediamento allo Spedalieri, nel luglio 2017, pur se come reggente – ci dichiara la professoressa Di Piazza – mi sono adoperata per mettere in sicurezza la scuola e, soprattutto, la comunità scolastica. Ho convocato la prima riunione periodica sulla sicurezza proprio perché, consultando la documentazione, mi sono accorta di numerose carenze che andavano affrontate con urgente necessità. E ritengo che la protesta dei ragazzi è assolutamente corretta tanto che non c’è alcun dubbio sul fatto che mi hanno e mi avranno sempre al loro fianco nelle rivendicazioni in tal senso. Sono anche a disposizione per permettere loro tutti gli accessi agli atti che ritengano necessari”.

Dal fronte opposto, tuttavia, non si leva un coro unanime in favore della preside e qualche studente parla addirittura di una spaccatura fra la dirigenza e gli alunni.

Non esiste alcuna spaccatura, pur con qualche sparuto distinguo – sottolinea la preside Di Piazza – poiché ho sempre avuto un dialogo molto aperto con gli studenti; ho sempre dato una corsia preferenziale all’ascolto delle esigenze dei ragazzi e anche in occasione dell’episodio accaduto lo scorso 24 ottobre allo studente colpito dalla scarica elettrica ho provveduto immediatamente a far ricercare e risolvere le anomalie che avevano causato quello increscioso incidente. La realtà, tuttavia, si scontra anche con la tempistica delle istituzioni preposte, che non sempre corrisponde alle reali esigenze delle scuole. Per cui, molte problematiche sono state risolte e altri interventi sono in scaletta per essere attuati nel minor tempo possibile”.

Tuttavia, e giustamente aggiungiamo noi, gli studenti pongono dei quesiti a cui occorre dare delle risposte certe e precise. E proprio per questo, ci siamo sentiti in dovere di recepire le domande dei ragazzi e girarle alla preside per avere contezza dello stato dell’arte, su ogni dubbio degli studenti e senza giri di parole. E la preside non solo non si è sottratta al dialogo ma ha voluto rispondere dettagliatamente ad ogni dubbio formulato dai suoi alunni. E il primo, ovviamente, visto l’accaduto dello scorso ottobre che avrebbe potuto assumere contorni tragici, non poteva che essere legato alla sicurezza dell’impianto elettrico e alla sua relativa certificazione.

 

 

 

 

 

Gli studenti chiedono anche quando si potranno riavere gli spazi interdetti della palestra e degli spogliatoi.

 

 

 

 

 

 

Ma il documento di agibilità della scuola esiste e quando sarà consegnato alla visione degli studenti e delle loro famiglie?

 

 

 

 

Anche la quotidianità non sembra mettere la scolaresca nelle migliori condizioni: si parla di aule fredde, con porte rotte, serrande inutilizzabili, termosifoni pericolanti e prese elettriche danneggiate.

 

 

 

 

E, ovviamente, visti gli eventi sismici dell’ultimo periodo registrati nella nostra provincia, gli studenti obiettano l’impossibilità di aprire le porte di emergenza, in caso di terremoto, che a quanto denunciano sono sbarrate.

 

 

 

 

 

Ma la scuola ha un suo piano di evacuazione ed ha effettuato le relative prove? Anche a questo risponde la preside.