Rischi per la salute dei telefonini: obbligati ministeri ad adottare campagne informative

Rischi per la salute dei telefonini: obbligati ministeri ad adottare campagne informative

Il Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) Lazio-Roma, la sezione Terza Quater, ha obbligato i ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell‘Istruzione e dell’Università e della Ricerca ad “adottare una campagna informativa, rivolta alla intera popolazione, avente a oggetto l’individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile (telefoni cellulari e cordless) e l’informazione dei rischi per la salute e per l’ambiente connessi a un uso improprio di tali apparecchi“.

La sentenza è il risultato di un ricorso presentato dall’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog che si era rivolta ai giudici per obbligare i ministeri in questione per emanare il  decreto del febbraio 2001 contenente la “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici” e per il mancato avvio da parte degli organi di governo di una campagna info-sensibilizzatrice rivolta alla popolazione.

Per quanto concerne la prima richiesta, i i togati hanno rigettato la prima richiesta, riguardante l’emanazione del decreto ministeriale, “per difetto assoluto di giurisdizione, venendo in rilievo il mancato esercizio di poteri di natura normativa“.

Diversa la situazione per quanto riguarda il silenzio dei dicasteri nell’informare i cittadini dei rischi legati agli apparecchi mobili. Infatti, per i giudici del T.A.R., secondo gli atti depositati in giudizio, risulta che già dal 2012 il ministero della Salute avesse sottolineato che il tema concernente i rischi dell’uso del cellulare fossero in continua attenzione.

Come si legge, inoltre, all’interno della sentenza: “L’associazione ha prodotto alcuni documenti tratti dalla letteratura scientifica, dai quali emerge che l’utilizzazione inadeguata dei telefoni cellulari o cordless, comportando l’esposizione di parti sensibili del corpo umano ai campi elettromagnetici, può avere effetti nocivi per la salute umana, soprattutto con riguardo ai soggetti più giovani e, quindi, più vulnerabili, potendo incidere negativamente sul loro sviluppo psico-fisico“.

Pertanto, il T.A.R., visti tutti gli atti, i pareri del Consiglio Superiore della Magistratura e del Consiglio Superiore della Sanità posti in giudizio, ha obbligato i dicasteri a mettere in atto una “campagna d’informazione e d’educazione ambientale dovrà essere attuata entro sei mesi dalla notifica della sentenza avvalendosi dei mezzi di comunicazione più idonei ad assicurare una diffusione capillare delle informazioni in essa contenute“.