CATANIA – Torna a tremare la terra nel Catanese dopo il forte terremoto di magnitudo 4.9 avvenuto tra il 25 e il 26 dicembre. Il nuovo sisma, stavolta, è avvenuto nel territorio di Milo poco prima dell’una della scorsa notte e ha creato preoccupazione nelle popolazioni vicine all’epicentro.
Nessuna segnalazione di danni fanno sapere dall’Ingv, che monitora costantemente la situazione sismica nel territorio etneo. A essersi mossa, in questo caso, è la famosa faglia Pernicana presente nell’area nord-orientale dell’Etna e tra le più attive dell’intero “edificio” vulcanico.
“La faglia – dichiara il ricercatore Marco Neri – dista una ventina di chilometri da quella di Fleri“. Per il sismologo e vulcanologo il terremoto delle ultime ore risponderebbe ai “movimenti che avvengono lungo le faglie, sui settori orientali e meridionali del vulcano, in risposta all’intrusione magmatica di dicembre“.
“Sono strutture sollecitate che si innescano dal magma. La spinta interessa anche la periferia del vulcano e mette sotto stress le strutture tettoniche già presenti “, conclude Neri.
In sintesi, dunque, il collegamento tra il terremoto notturno e il vulcano più alto d’Europa sarebbe dato dal movimento della lava che, da settimane, prova a farsi spazio nelle viscere etnee.
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