Ecco Finstagram, la realtà parallela di Instagram

Ecco Finstagram, la realtà parallela di Instagram

Instagram è un altro colosso di proprietà di Marck Zuckerberg (lo stesso proprietario e fondatore di Facebook) ed è uno dei social network più noti e usati al mondo. Negli anni, alla iniziale possibilità di poter pubblicare sul proprio profilo personale foto e video, si sono aggiunte diverse funzionalità che hanno permesso alla piattaforma di crescere ulteriormente.

Ad esempio, ha fatto il boom l’aggiornamento di agosto 2016 che ha permesso agli utenti di poter condividere le cosiddette stories, delle foto o particolari video che possono essere visualizzati dai tuoi seguaci o followers per 24 ore. Oppure, ancora più recente è l’avvento del direct, una sorta di chat privata tra due soggetti online, come Facebook.

Insomma, questo colosso tra i social network è semplice e divertente da usare e in più i giovani, quando non arrivano nuovi aggiornamenti, decidono di fare a modo loro e tirano fuori dal cilindro delle piccole iniziative (belle e non) che diventano in poco tempo virali in tutto il mondo.

Basti pensare all’ultima moda che ha segnato il capodanno 2019 di Instagram. Tra il 30 e il 31 dicembre diversi utenti, soprattutto di giovane età, hanno riempito la loro bacheca di storie che ripercorrevano tutto (o quasi) il loro 2018, con foto e video rigorosamente datati e in ordine cronologico.

Ce n’è però una veramente curiosa che è spopolata nell’ultimo periodo e che merita una certa attenzione. Non tutti lo sanno, ma esiste una sorta di “mondo parallelo” in cui alcuni amanti dei social decidono di pubblicare una versione più imbarazzante, privata e quasi più “vera” di loro stessi.

Tale realtà prende il nome di Finstagram e non è un aggiornamento proposto da Zuckerberg o un’altra app social. Niente di tutto questo, è semplicemente uno spazio in cui ci sono migliaia di profili alternativi, nei quali le persone decidono arbitrariamente di pubblicare ricordi più intimi e personali senza renderli pubblici.

Il concetto è semplice: basta mettere la funzione del proprio profilo in “privato” e solo con l’assenso del proprietario del proprio blog si potrà avere accesso alla sua pagina personale. Insomma, in questi profili alternativi la gente accetta solo le richieste di amici stretti e parenti per poter condividere con loro momenti privati, divertenti e in un certo senso più intimi, lontani da occhi virtuali indiscreti.

Il New York Times ha intervistato diversi teenegers di (F)Instagram per capire meglio il nuovo fenomeno che impazza nel noto social network. Amy Wesson (una delle intervistate), per esempio, ha un profilo “pubblico” con 2,7mila followers e uno “privato” con soli 50. Quest’ultimo viene usato, come affermato dalla ragazza, per “postare cose che non vorresti vedessero altri che i tuoi amici, come foto non attraenti, storie a caso dai tuoi giorni normali o ‘selfie’ da ubriaca durante i party“. O ancora, Ixchel Lopez, che usufruisce dello spazio per condividere foto assurde di lucertole con la sorella più piccola.

Finstagram dunque può essere considerato un piccolo spaccato di vita quotidiana, una realtà all’interno della finzione virtuale, un po’ di privacy all’interno di un social network alla portata di tutti. Tante antitesi all’interno di un nuovo fenomeno che potrebbe rivoluzionare, nel suo piccolo, questo mondo virtuale e far diventare questa stessa nuova moda il “vero” Instagram.

Immagine di repertorio