Strisce blu in Sicilia, quanto ci costano? Catania vince il “derby” con Palermo, ma gli abusivi non lasciano tregua

Strisce blu in Sicilia, quanto ci costano? Catania vince il “derby” con Palermo, ma gli abusivi non lasciano tregua

PALERMO –I biglietti si pagano!“, diceva il commissario ai due personaggi intenti a saltare il tornello nella metropolitana milanese e interpretati dal duo comico palermitano Ficarra & Picone nel loro celebre successo cinematografico “Nati Stanchi”.

Ed è vero, i biglietti si pagano perché i servizi messi a disposizione della cittadinanza prevedono dei costi di mantenimento e garantiscono il benessere della collettività. Ma quanto sborsano i cittadini siciliani per le strisce blu realizzate nelle principali città della Regione? Lasciare il proprio mezzo nelle aree di sosta a pagamento non costa in ogni città allo stesso modo.

A Palermo, città capoluogo di Regione, le cosiddette zone blu sono suddivise in 15 aree dove viene applicata la tariffa oraria di 1 euro. Costa 50 centesimi in più, invece, sostare in piazzale Ungheria nella fascia oraria dalle 8 alle 20. La città di Catania vince il derby della sosta a pagamento. Alle pendici dell’Etna un’ora di sosta costa 87 centesimi e chi necessita di tempi di permanenza inferiori può usufruire di tariffe a partire da 40 centesimi. Nel centro storico, dove è in vigore il Movida Park, nelle ore notturne il costo aumenta a 1 euro.

A Messina esistono tariffe diverse per aree diverse. Nei lotti più centrali della Ztl 30 minuti di sosta costano 50 centesimi, mentre negli stalli più esterni allo stesso prezzo è possibile sostare per 1 ora. Nella fascia mattutina o in quella pomeridiana il prezzo sale a 1,50 euro nei primi lotti e fino a 3 euro nei secondi. C’è grande polemica in queste settimane a Ragusa, dove la giunta municipale ha deliberato l’aumento delle tariffe di 10 centesimi l’ora a partire dal 1° gennaio 2019. Per sostare nel Comune ibleo, adesso, servono 80 centesimi anziché 70.

Nella vicina Siracusa, con la tariffa oraria, un automobilista mette sul piatto 60 centesimi, festivi esclusi. Storia diversa nella turistica Ortigia, dove anche a qualsiasi ora dei giorni “rossi” del calendario bisogna sempre pagare per lasciare il proprio mezzo. Non si fanno sconti, insomma. A Enna è possibile pagare 60 centesimi per una sosta ordinaria di un’ora, ma i costi si impennano fino a 1 euro se si parcheggia nel centro storico. Le fasce mattutine e pomeridiane, invece, costano 1,80 euro.

Nella città di Caltanissetta si va dai 60 centesimi l’ora della zona gialla ai 70 centesimi previsti nella zona rossa, corrispondente con il centro storico cittadino. Ad Agrigento si fa cifra tonda: 1 euro per un’ora, mentre per ogni ora successiva ai primi 60 minuti di sosta vanno aggiunti 50 centesimi. Completando il giro della nostra isola arriviamo a Trapani dove nella zona “rossa” è necessario tirare fuori 80 centesimi per ogni ora di sosta, mentre nella zona”gialla” i costi si riducono a 60 centesimi.

Abbiamo visto, dunque, che le tariffe si differenziano con percentuali anche enormi da Comune in Comune, ma il vero nemico del cittadino restano ugualmente gli abusivi che lucrano sui parcheggi con richieste abnormi. Un fenomeno diffuso, in particolar modo, nelle città siciliane a vocazione turistica. A Palermo e Catania la suddivisione territoriale da parte degli irregolari è parecchio serrata e non sono rari gli episodi di delinquenza ai danni dei cittadini che si ribellano. L’unica strada percorribile, in questo caso, resta sempre quella della denuncia.

Immagine di repertorio