Festa dell’Epifania in Sicilia: riti e piatti dedicati alla Befana

Festa dell’Epifania in Sicilia: riti e piatti dedicati alla Befana

PALERMO – Prima di scoprire insieme le tradizioni siciliane che hanno a che fare con la Befana, facciamo una rapida panoramica sulla “storia” di questo personaggio tanto amato dai bambini.

Epifania vuol dire rivelazione, in questo caso riferendosi alla rivelazione della divinità di Cristo al mondo pagano, attraverso l’adorazione dei Magi. Ma cosa c’entra allora la Befana che va in giro su una scopa regalando dolcetti o carbone ai bambini?

Secondo un racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni a una vecchia. Malgrado le loro insistenze affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. Pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, la donna uscì di casa e si mise a cercarli in ogni casa che trovava, donando i dolci ai bambini che vi abitavano nella speranza che uno di loro fosse il piccolo Gesù. Da allora girerebbe per il mondo facendo regali a tutti i bambini per farsi perdonare.

In Sicilia la Befana segue rituali molto diversi a seconda della città. A Messina per esempio, nel quartiere Bordonaro, il giorno dell’Epifania nella piazza principale, viene allestito “u pagghiaru”, una pertica alta 9 metri circa che simboleggia un abete natalizio, sulla cui cima si trova una croce alta due metri, abbellita con frutta, nastri, ciambelle e forme di pane da destinare come premio ai 14 partecipanti che, dopo la celebrazione della Santa Messa, solitamente si arrampicano per aggiudicarselo.

I festeggiamenti folkloristici si concludono con una pantomima sull’eterna lotta tra l’uomo e le insidie della natura, rappresentazione che prende il nome in dialetto “U’ cavadduzzu e l’omu sabbaggiu” e che viene effettuata da due maschere.

A Mussomeli – in provincia di Caltanissetta – si rappresenta l’arrivo dei tre Magi, cui segue la processione del simulacro di Gesù Bambino. Nei paesini del Palermitano (Contessa Entellina, Mezzojuso e Piana degli Albanesi) i festeggiamenti si dividono tra la cerimonia religiosa nella Chiesa Madre e le rappresentazioni nelle piazze principali che simboleggiano il battesimo di Gesù. Il celebrante immerge per tre volte una croce nella vasca e alla terza immersione viene liberata una colomba, che simboleggia la discesa dello Spirito Santo.

Anche la gastronomia segue usanze e tradizioni locali. Per i bambini più “monelli”, le nonne e le mamme, preparano il carbone fatto di zucchero, albume d’uovo e colorante alimentare. Tra i dolci più apprezzati per l’Epifania troviamo la frutta candita, i biscotti di pasta frolla e frutta secca e il torrone di mandorle. Per i secondi piatti va molto il il Baccalà con l’uva passa, mentre spicca tra i primi piatti il risotto all’arancia con gamberetti.

Immagine di repertorio