Tra leggenda e usanza: il colore rosso a Capodanno

Tra leggenda e usanza: il colore rosso a Capodanno

Nella notte del 31 dicembre, nel giorno più frenetico e sfarzoso dell’anno, il colore che non passerà mai di moda è il rosso.

Capi di vestiario, tovaglie e oggettini, rigorosamente rossi, come rito propizio per dare l’addio all’anno vecchio e dare il benvenuto al nuovo, con i migliori auspici, desiderando felicità, salute e denaro: questo secondo la tradizione dovrebbe essere il significato dell’uso di questo colore molto vivo.

L’usanza è stata tramandata nei secoli dai Cinesi, i quali affiancano a questo simbolismo una leggenda di una figura mitologica dal nome Nian. Questa creatura si ripresenterebbe ogni anno, il giorno di Capodanno per mangiare gli uomini e l’unico rimedio sembrerebbe quello di utilizzare il colore rosso per allontanare tutti gli spiriti malvagi. Quindi, il rosso nella loro cultura è un vero è proprio portafortuna.

Secondo altre fonti storiche, la tradizione risalirebbe al 31 a.C., quando alla corte del re Ottaviano Augusto, per festeggiare la ricorrenza, sia le donne che gli uomini indossavano qualcosa di rosso, come simbolo di energia, vitalità, salute, fortuna in amore e prosperità.

Tuttavia, questo colore è presente anche durante le feste natalizie, ormai diventato un must, utilizzato da chiunque e venduto in tutti i negozi.

Magico, in tutte le sue gradazioni, da utilizzare nel vero momento del bisogno, insomma, per i più scettici sembrerebbe un vero e proprio “scaccia negatività”.