Tra armi e corazze, Alessandro racconta i retroscena del cosplay italiano

Tra armi e corazze, Alessandro racconta i retroscena del cosplay italiano

CATANIA – È catanese e crea opere sensazionali con l’utilizzo di materiali di ogni genere, si è fatto strada nel mondo del cosplay italiano, diventando il punto di riferimento dei più famosi volti delle fiere del fumetto: è Alessandro, e oggi ha deciso di svelarci alcuni retroscena della creazione dei costumi più belli che avete visto sfilare negli ultimi anni.

Ci ha portati nel suo laboratorio per mostrarci “come nasce la magia” e, circondato da armi di ogni genere che saltano immediatamente all’occhio, sorge spontaneo chiedere se quelle siano vere o meno.

“Sembrano vere, ma non lo sono assolutamente, posso assicurare che sono state costruite con materiali totalmente innocui perché non vorrei mai che qualcuno si facesse male e inoltre è vietato portare delle vere armi alle fiere del fumetto”

Spiega inoltre che i materiali devono necessariamente essere leggeri, perché altrimenti è complicato per il cosplayer portarli con sé, e che ogni pezzo è perfezionato tramite l’utilizzo dello stucco bicomponente che rende la scultura liscia ma resistente.

“Ma usi sempre materiali così dispendiosi?”.

“Nel 90% dei casi sì perché, soprattutto in questi casi, il prezzo e la qualità vanno di pari passo, inoltre voglio che il prodotto resti nelle mani dei miei clienti per molto tempo, non per poche ore”. 

“E il rimanente 10%? Qual è il materiale più economico che tu abbia mai usato?”.

“È una tipologia di foam che successivamente rivesto con della pelle, di conseguenza in realtà diventa costoso anche quello”.

Notiamo un’ascia di quasi due metri che sembra essere di legno, ma Alessandro spiega che quello in realtà è un tubo in pvc intagliato totalmente a mano e poi ridipinto, così da dare un effetto realistico che ricorda un manico di legno; volgendo lo sguardo a sinistra c’è poi un manichino vestito con un’armatura in cuoio:

“Sembra cuoio ma non lo è, in realtà si tratta di Eva foam rivestito in ecopelle e ricolorato per dare l’effetto cuoio. È molto preziosa per me, perché ho incontrato la mia ragazza grazie a questa armatura, inoltre con questa ho partecipato a una gara di coppia a Lucca che serviva per qualificarmi alle European Cosplay Gatering. Ci sono voluti 15 giorni per crearla e rappresenta Alessandro Magno, è la mia punta di diamante!”. 

È molto fiero mentre ne parla e a soli 23 anni sembra quasi essere costumista da decenni, quando invece è da quando aveva solo 16 anni che scolpisce, dipinge e intaglia.

“Perché hai iniziato? Cosa ti ha ispirato in primis?”.

“Ho iniziato per caso, ai tempi frequentavo una ragazza che amava il cosplay e mi ha invitato a farne uno, allora alla fiera, vedendo tutti quei costumi, ho capito che era la mia strada. Ho conosciuto molta gente che prima è stata la mia fonte di ispirazione e ora è addirittura mia amica. Nel campo ammetto di non essere simpatico agli occhi di tutti, ma col tempo ho capito che non è importante il giudizio di chi non ti conosce”.

Molta gente vive di invidia, infatti, – dice – non pensa che dietro a un’arma o un costume ci sono giorni faticosi di lavoro, le persone non sono contente nel vedere la fortuna degli altri e non è bello che tra ragazzi della stessa età non esistano solidarietà ed empatia“.

“Quali sono le tue aspettative per il futuro?”.

“Vorrei diventare Prop Maker, ovvero lavorare in una casa videoludica, e ricreare fedelmente i costumi visti nei giochi, magari per sponsorizzarli in giro per il mondo”.

Ci saluta così allora Alessandro, raccontandoci dei suoi progetti e delle sue ambizioni, con il sorriso di chi sta inseguendo i propri sogni e che, in poco tempo, è già diventato importante nella scena italiana della fiera del fumetto.