“Pan del Toni” vs “Pan de oro”: origini e differenze dei dolci natalizi per eccellenza

“Pan del Toni” vs “Pan de oro”: origini e differenze dei dolci natalizi per eccellenza

PALERMO – Panettone e Pandoro sono, ormai, i simboli delle festività natalizie. Ma, quali sono le loro origini? Scopriamole insieme.

La storia del primo panettone è avvolta in un’aura fiabesca tipica del Natale. Infatti, si racconta che un tale Toni, garzone a servizio di Ludovico il Moro a Milano, per salvare il pranzo della vigilia di Natale sostituì il dolce bruciato del cuoco con del pane condito con la frutta secca. Una ricetta che conquistò la corte al punto che il nuovo dolce venne poi replicato e chiamato “Pan del Toni”, da cui “panettone”.

Dalla Lombardia, quindi, il panettone si diffuse in tutta Italia a partire dal XV secolo ed è ancora oggi il dolce tipico delle festività natalizie.

Anche per il pandoro ci sono un paio di versioni da citare. La prima riguarda le origini della ricetta, che sarebbero da ritrovarsi addirittura nell’antica Roma: ne fa, infatti, menzione Plinio il Vecchio in uno scritto del primo secolo d.C. parlando del cuoco Vergilius Stefanus Senex che preparò un “panis” con fiori di farina, burro e olio.

La seconda versione, più recente, riguarda invece l’usanza che c’era in Veneto di ricoprire i cibi dei nobili veneziani con sottilissime foglie di oro zecchino; tra questi cibi c’era anche questo dolce di forma conica chiamato, per l’appunto, “Pan de oro”.

Tornando alle differenze, dobbiamo menzionare quelle più evidenti: il panettone ha forma tonda, con una crosticina abbastanza spessa e non viene servito con lo zucchero a velo. Il pandoro, invece, ha la tipica forma stellata, l’esterno è più scuro dell’interno, ma ugualmente soffice ed è sempre cosparso da abbondante zucchero a velo.

Anche gli ingredienti cambiano tra l’uno e l’altro. Il panettone ha al suo interno l’uvetta o la frutta candita, mentre il pandoro dovrebbe essere preparato sempre con l’aroma di vaniglia.

Immagine di repertorio