Barbiere tra le auto, tagliava capelli nell’autorimessa

Barbiere tra le auto, tagliava capelli nell’autorimessa

FAVARA – Nelle ultime ore, in tutto il territorio di Favara (Agrigento) è stato disposto dal comando provinciale dei carabinieri un servizio di prevenzione.

In poche ore, sono state identificate un centinaio di persone e, nei numerosi posti di blocco effettuati, sono stati controllati oltre 150 veicoli.

In particolare, nel centro cittadino di Favara, durante l’attività di pattugliamento, i militari hanno notato un garage dentro cui vi era un insolito via vai di persone e hanno deciso di approfondire il controllo: appena entrati, i carabinieri hanno accertato che l’autorimessa in questione era stata abusivamente adibita a un salone di barbiere, in assenza di qualsivoglia autorizzazione.

Durante le successive verifiche, è inoltre emerso che l’improvvisato barbiere, un 30 enne favarese, si stava anche rifornendo gratis di luce, mediante un allaccio abusivo alla rete elettrica. Per l’uomo, dunque, sono subito scattate le manette ai polsi per furto aggravato.

Sempre a Favara, nel corso di un intervento per una lite condominiale, i carabinieri in servizio di pattuglia  hanno deciso di intraprendere dei controlli all’interno delle abitazioni per verificare la presenza di eventuali allacci abusivi alla linea elettrica. E così, dopo aver ispezionato una decina di appartamenti, in uno di questi, è stato scovato un allaccio realizzato artigianalmente da una casalinga 57 enne, arrestata per furto aggravato.

Nella zona industriale di Favara, infine, i carabinieri della compagnia di Agrigento, supportati dai colleghi del nucleo tutela lavoro, hanno accertato che all’interno di due ditte vi era l’installazione di sistemi di video sorveglianza dei lavoratori, non preventivamente autorizzati. In un’altra azienda operante nel settore della distribuzione alimentare, i carabinieri hanno anche scovato un lavoratore in nero.

Al termine delle verifiche, nei confronti delle ditte sono state avanzate multe per un ammontare complessivo di oltre 12.000 euro, mentre è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria per i due titolari di azienda che avevano utilizzato sistemi di video sorveglianza dei lavoratori dipendenti.