Palermo, cosa c’è dietro il pareggio in casa contro il Livorno?

Palermo, cosa c’è dietro il pareggio in casa contro il Livorno?

PALERMO – Non era preventivato il pareggio di ieri pomeriggio al Barbera contro il Livorno. Le ultime prestazioni dei rosa e la posizione in classifica dei toscani, ultimo posto con 20 punti di distacco dai siciliani, davano per scontata la vittoria del Palermo.

Qualcuno avrà pure detto che la palla è rotonda, che non ci sono risultati scritti in anticipo nel calcio, ma l’avrà detto, se tifoso rosanero, per pura scaramanzia, perché nell’animo convinto della vittoria. Forse preoccupava il dente avvelenato di Diamanti, autore ieri di una brillante prestazione condita dai fischi immeritati dello scarso pubblico del Barbera, ma i tre punti sembravano certi.

E invece il Livorno, dopo essere andato sotto al 14° minuto del primo tempo con un bel gol di Moreo, ha pareggiato al 25° con Raicevic, ha tenuto bene il campo ed ha avuto pure l’occasione per vincere al 35° della ripresa, quando Pomini, sostituto nell’occasione di Brignoli, ha salvato il risultato sui tiri ravvicinati e consecutivi di Raicevic e di Di Gennaro.

A fine partita Stellone, che ha allungato a dieci la serie di risultati positivi, si è detto soddisfatto del punto, di non aver nulla da rimproverare ai sui ragazzi e che ai punti avrebbe meritato qualcosa in più il Palermo.

Pur rispettando le opinioni del mister, sembra necessario aggiungere che, probabilmente, dietro il pareggio di ieri c’è un preoccupante calo di tensione della squadra. Finora l’intensità e la determinazione erano state le carte vincenti del Palermo di Stellone.

Ieri si è vista una squadra lenta, imprecisa e distratta in difesa. Sono mancati Jajalo a centrocampo e Rajkovic in difesa, due dei perni sui quali sono stati conseguiti gran parte degli ultimi risultati utili. Forse, vista la scarsa vena di Jajalo, sarebbe stato opportuno infoltire il centrocampo, ricorrendo al 4-3-1-2, anziché al 3-4-1-2 di partenza, che, con Rispoli ed Aleesami improduttivi sulle fasce, ha lasciato Haas ed il numero 8 croato in balìa della ragnatela e del pressing difensivo degli uomini del centrocampo del Livorno.

E questa volta i cambi in corsa non hanno prodotto benefici: quando al 20° della ripresa Trajkovski ha preso il posto di Szymiński, il cambio del modulo, dal 3-4-1-2 al 4-2-4, con il macedone e Falletti esterni, ha mantenuto sguarnito il centrocampo e le successive sostituzioni, al 76° Murawski al posto di Haas e all’85° Embalo al posto di Moreo, hanno sì dato un po’ di vivacità al gioco, ma pareggio era e pareggio è stato.

Mentre pare che la sventolata cessione della società sia ancora nella fase del contratto preliminare, il popolo rosanero ha perso l’occasione per dimostrare alla proprietà subentrante il suo attaccamento alla squadra: complice il tempo inclemente, gli spalti sono rimasti deserti, non c’è stato il ritorno dei tifosi in concomitanza con l’abbandono di Zamparini, facendo sorgere il dubbio che mai ci possa essere questo ritorno.