Università di Catania, premio internazionale “Giuseppe Cocchiara”: riconoscimento assegnato al prof. Clemente

Università di Catania, premio internazionale “Giuseppe Cocchiara”: riconoscimento assegnato al prof. Clemente

CATANIA – “La nostra presenza qui oggi è la dimostrazione del crescente vigore assunto dalle discipline demo-etno-antropologiche nel contesto locale: siciliano ed etneo in particolare”.

Così la prof.ssa Mara Benadusi, associato di antropologia nel dipartimento di scienze politiche e sociali (Dsps) nell’università di Catania, ha presentato in qualità di componente della commissione, la cerimonia di premiazione dell’edizione 2018 del premio internazionale gli studi demo-etno-antropologiciGiuseppe Cocchiara”, che si è tenuta oggi nell’aula magna dello stesso dipartimento.

Il riconoscimento è stato assegnato al prof. Pietro Luigi Clemente, docente di antropologia culturale e storia delle tradizioni popolari nelle università di Siena, Firenze e Roma “La Sapienza“, oltre che presidente dell’associazione Simbdea (Società italiana per la Museografia e i Beni demoetnoantropologici).

Istituito nel 2014 dalla federazione italiana tradizioni popolari (Fitp), in collaborazione con il Comune di Mistretta, e gli atenei di Catania, Messina e Palermo, il premio è intestato al grande studioso Giuseppe Cocchiara che, nella prima metà del novecento, partendo da Mistretta, sua città natale, ha gettato le basi di quella che poi fu l’antropologia moderna.

Ha spiegato ancora la professoressa Benadusi : “Il premio è volto a dare giusto riconoscimento agli studiosi italiani e stranieri che, con le loro ricerche teoriche, metodologiche e sul campo, conducono indagini in diversi ambiti delle discipline demoetnoantropologiche. L’iniziativa si colloca nel quadro dell’importanza che in Sicilia, già a partire dalla fine dell’ottocento, hanno avuto gli studi demologici, etnologici e antropologici, influendo in maniera significativa sul panorama intellettuale italiano”.

La commissione composta, oltre che dalla professoressa Benadusi, anche dai docenti degli atenei di Palermo e Messina, Ignazio Buttitta e Mario Bolognari, ha deliberato di conferire la quinta edizione del premio al professore Clemente per i suoi straordinari contributi offerti in Italia alla crescita teorico-metodologica degli studi demoetnoantropologici, in particolare nel settore dell’antropologia museale. Nel corso della sua carriera Clemente, ha infatti condotto studi e ricerche sul campo, soprattutto in area toscana, occupandosi di teoria e storia dell’antropologia, oltre ad interessarsi di problemi inerenti la museografia etnografica e di questioni riguardanti i beni culturali e il patrimonio.

Alla cerimonia, per la prima volta ospitata dall’università di Catania, hanno partecipato il direttore del Dsps: Giuseppe Vecchio, il sindaco del Comune di Mistretta Liborio Porracciolo e per la Fitp, il presidente Benito Ripoli, il presidente della consulta scientifica: Mario Atzori e l’assessore alla cultura: Gerardo Bonifati.

In particolare, il prof. Atzori ha evidenziato il primato siciliano nel campo demoetnoantropologico: “Gli studiosi siciliani, da Giuseppe Pitrè in poi, sono stati i primi in Europa a condurre ricerche sul campo in questo settore”.

Ha spiegato il prof. Vecchio: “La giornata odierna rappresenta il riconoscimento del nostro dipartimento all’importanza dell’antropologia. Questo premio ci permette di tornare a riflettere sulla storia siciliana di questa disciplina del cui studio, in un dipartimento di Scienze politiche e sociali, non si può fare a meno”.

Dopo la lettura delle motivazioni della commissione da parte del dott. Bonifati è seguita la lectio magistralis del professore Clemente, che ha esordito, dicendosi onorato di ricevere questo premio dedicato: ha sottolineato “a uno dei padri fondatori della nostra disciplina. Non è la prima volta che la mia strada professionale si incrocia con quella di questa città, che nell’ambito degli studi di etnologia e antropologia è sempre stata ricca di tradizione, basti pensare a personaggi come Carmelina Naselli o Sebastiano Lo Nigro. Nella sua lectio il professore Clemente si è poi soffermato sul valore delle culture periferiche e delle loro tradizioni folcloristiche “il cui studio non ha solo valore storico. In un mondo individualista e globalizzato le tradizioni popolari sono, infatti, garanzia di distinzione e sopravvivenza delle realtà locali”.

L’iniziativa proseguirà domani 1° dicembre a Mistretta con un incontro coordinato dal professore Atzori, alla presenza del sindaco e di altri rappresentanti del territorio. Parteciperanno all’iniziativa anche i cantastorie Mauro Geraci e Fortunato Sindoni.