Aggressione a dipendente Sostare, Blasi: “Ho sentito la vicinanza del prefetto e del questore”

Aggressione a dipendente Sostare, Blasi: “Ho sentito la vicinanza del prefetto e del questore”

CATANIA – L’aggressione avvenuta martedì sera in via Vittorio Emanuele a Catania nei confronti di un controllore della Sostare, la società che gestisce la sosta delle auto nel capoluogo etneo, ha riacceso i riflettori sul problema degli atti di violenza nei confronti di chi si occupa di controllare l’ordine pubblico in città.

Si tratta del primo episodio in assoluto di aggressione nei confronti del personale in questione, ma da un punto di vista generale non lo è. Molti ricorderanno infatti quando poco più di un anno fa fu aggredito vicino al lungomare di Catania l’agente della Polizia Municipale Luigi Licari.

Entrambi i fatti hanno fatto parlare di sé e hanno scosso l’opinione pubblica locale. Il presidente della Sostare Luca Blasi, intervenuto ai nostri microfoni, ha sottolineato proprio la gravità di quanto accaduto, ma anche la vicinanza delle istituzioni.

“È il primo atto d’aggressione che riguarda la società da me rappresentata – puntualizza Blasi –, anche se atti di danneggiamento ai beni aziendali ne ha abbiamo subíti fin troppi. Quanto accaduto martedì è molto più grave perché parliamo di un’aggressione fisica a una persona che stava facendo il proprio lavoro e quindi è un atto davvero vigliacco contro la legge. Ieri sono andato in prefettura e posso dire di aver sentito la vicinanza del prefetto e del questore e voglio ricordare che un minuto dopo che è successo il fatto le forze dell’ordine erano già sul posto. Inoltre ho saputo che uno dei due aggressori è stato già identificato e sono sicuro che questi episodi andranno scemando grazie all’impegno del questore e del prefetto. Sono molto fiducioso, anche se non dimentico l’aggressione di un anno fa all’ispettore Licari, che è stata anche più grave, e altri fatti che hanno visto come vittime operatori del 118 o ad autisti dell’Amt. Episodi che però hanno destato la presenza dello Stato, da un punto di vista sia umano che professionale. Martedì ben cinque agenti di polizia hanno accompagnato il dipendente per ratificare la denuncia e sono rimasti con lui al pronto soccorso e hanno mostrato un vicinanza umana che raramente ho riscontrato. È stato dimesso la sera stessa, gli hanno dato una prognosi di dieci giorni e la tac ha avuto risultato negativo. Adesso attendiamo la prossima visita oculistica tra una settimana per accertare l’assenza di lesioni intraoculari. Lo sento spesso e non vede l’ora di tornare a lavorare”.