Terremoto tra Bronte e Ragalna: “Causa del sisma di natura vulcanica”

Terremoto tra Bronte e Ragalna: “Causa del sisma di natura vulcanica”

CATANIA – Le scosse di terremoto avvertite nelle prime ore di questa mattina sul versante nord-ovest della provincia di Catania hanno messo nuovamente tensione ai coloro che abitano nei paesi tra Bronte, Adrano, Biancavilla e Ragalna.

Molti si saranno chiesti quale sia la loro natura e, soprattutto, se ci siano dei tratti comuni con quella di magnitudo 4.8 della scala Richter che avvenne nei primi giorni dello scorso mese di ottobre e che ebbe il suo epicentro nel territorio compreso tra i comuni di Santa Maria di Licodia e Biancavilla.

La sorgente è ben diversa e di questo un primo indicatore è la profondità, compresa tra i 18 e i 30 chilometri. La conferma la dà il responsabile dell’Unità Funzionale Sismologia dell’Ingv di Catania, il dottor Salvatore Alparone, che conferma anche lo sciame di oggi.

“Il terremoto di questa mattina – spiega Alparone – è di origine vulcanica e la profondità è maggiore rispetto a quella registrata nei primi di ottobre, che, invece, aveva una sorgente tettonica. La localizzazione è anch’essa diversa, perché mentre quello fu tra Biancavilla e Santa Maria di Licodia, le dieci scosse di oggi hanno avuto luogo nel medio versante occidentale dell’Etna e più a nord, tra i monti Minardo e Intraleo. La faglia, quando avviene un terremoto, si rompe solo in un punto e non tutta e così noi abbiano le coordinate dell’ipocentro che servono a identificare la sorgente. Oggi si è trattato di uno sciame, composto da varie taglie di magnitudo, alcune delle quali al di sotto del grado 2.0 (circa 30, ndr), e causato da fratture crostali profonde che si attivano spesso sull’Etna, anche nel periodo estivo, e che noi spesso abbiamo associato a fenomeni di risalita profonda di magma. Non è da escludere che quanto accaduto oggi possa avere questa natura”.