Liti e violenza, le relazioni “malate”: “Partner come mezzo per soddisfare i nostri bisogni”

Liti e violenza, le relazioni “malate”: “Partner come mezzo per soddisfare i nostri bisogni”

CATANIA – L’anima gemella, qualcuno che ci stia vicino tutta la vita, è quello che tendenzialmente cerca ognuno di noi. Trovare una persona con cui andare d’accordo e che ci accompagni nel nostro percorso di crescita non è facile.

Anche quando sembra che ci siamo riusciti, mettendo un anello al dito e firmando delle carte, non è poi così scontato, perché mantenere l’equilibrio tra due persone è un continuo mettersi alla prova.

Come sostiene il dottor Davide Ferlito, psicologo catanese, nel mondo delle relazioni entrano in gioco elementi non immediatamente identificabili. Sono, infatti, tanti i motivi che spingono due persone a stare insieme, così come sono tanti quelli che poi le portano a lasciarsi.

Ma staccarsi dal partner talvolta risulta essere più difficile del previsto, perché, nel bene o nel male, si instaura un certo legame e tipo di affetto. “Non siamo attratti solo dall’aspetto esteriore dell’altro, ma anche da ciò che esso soddisfa in noi – dichiara lo psicologo -. La nostra storia di vita, in particolare quella familiare, contornata da bisogni non soddisfatti, incide significativamente sulle nostre scelte. L’altro diventa colui che potrà e dovrà appagare quest’ultimi e ciò conduce simbolicamente alla stipula di un vero e proprio legame contrattuale fondato, per l’appunto, su tali irrealistiche premesse e destinato a essere disatteso. A ciò si associa la costruzione di un progetto di vita comune che diventa molto più complicato da scardinare”.

Quindi, nonostante il sorgere di importanti problemi e l’evidenza che quella persona non sia più adatta a noi, si persevera a tenere in piedi la relazione. Fenomeno che si accentua ancora più quando in ballo ci sono i figli. È giusto affrontare le discussioni e non fermarsi alle prime difficoltà, ma è anche necessario essere consapevoli della gravità della situazione.

“I figli hanno bisogno di un clima familiare positivo, che non li coinvolga, in nessun modo, in dispute che hanno poco a che vedere con loro – afferma il dottor Ferlito -. A volte, invece, si tende a renderli giudici dell’altro, cercando delle improbabili alleanze che possono nuocergli danneggiandone il percorso di sviluppo. Essere genitori è un compito estremamente complesso che richiede l’esserci a prescindere dai conflitti con il proprio partner e i figli non devono percepire il rapporto con loro come traballante e incerto”.

Se a volte sono i diverbi verbali a ledere una relazione, altre volte sono addirittura le violenze fisiche. Spesso sono le ragazze a subire questo tipo di abuso. Negli ultimi anni sono sempre di più gli episodi di maltrattamenti nei confronti delle donne che, però, per vergogna, senso di colpa, responsabilità e dipendenza dal partner, non riescono a lasciarlo e denunciarlo.

“Da un lato, molto spesso si vive l’abuso come qualcosa di cui non parlare, dall’altro vi è la tendenza a considerare la reazione del compagno come dovuta a propri comportamenti inadeguati o addirittura provocatori. Inoltre, non è raro associare la violenza, verbale o fisica, a una fragilità emotiva dell’altro connessa all’amore che prova nei nostri confronti. Si può, infine, vedere il compagno/a come componente indissolubile del proprio percorso di vita e sentirsi vuoti senza di esso, al punto da credere di non poter andare avanti in sua assenza”.

L’amore e i sentimenti sono difficili da gestire e in tante occasioni è facile lasciarsi trasportare dal cuore piuttosto che dalla mente. “Di fronte a condizioni di violenza, occorre che la vittima di abuso non sia lasciata sola, ma supportata e accompagnata in modo da superare questo legame di dipendenza con il soggetto abusante”.

In generale, è importante non perdere la lucidità e cercare di avere dei rapporti il più civili possibili. “Dinnanzi a situazioni solo conflittuali – conclude lo psicologo-, se l’amore e la motivazione a stare insieme sono ancora presenti, seppur danneggiati dai continui contrasti, è possibile farsi aiutare da un professionista qualificato per riavvicinarsi e ritrovare la serenità. Ciò è possibile attraverso l’acquisizione di nuove consapevolezze e la rivalutazione delle reciproche aspettative, in modo da favorire una migliore comunicazione all’interno della coppia”.