S. Croce Camerina: Loris, ritrovati gli slip vicino alla scuola

S. Croce Camerina: Loris, ritrovati gli slip vicino alla scuola

RAGUSA – Si aggiungono nuovi elementi al giallo che circonda l’omicidio del piccolo Andrea Loris Stival, 8 anni trovato morto a Santa Croce Camerina. Un paio di mutandine da bambino sono state trovate oggi dai militari dell’Arma in una strada poco distante dalla scuola frequentata dalla vittima e dove quella maledetta mattina di sabato 29 novembre il piccolo non è mai entrato.

Gli inquirenti non escludono che gli slip possano appartenere proprio ad Andrea Loris, considerato che, dall’esame autoptico, è emerso che il piccolo indossava tutti gli indumenti (compresi scarpe e pantaloni) fatta eccezione delle mutandine. La conferma arriva dal dirigente della Polizia Scientifica della Sicilia orientale Giusi Neri:Confermo che il piccolo non indossava gli slip ed aveva i pantaloni slacciati” ha detto ai giornalisti.

Un elemento chiave in questa fase investigativa perché prenderebbe corpo l’ipotesi che il piccolo potrebbe avere subito un tentativo di violenza sessuale al quale si sarebbe opposto. Un puzzle che gli inquirenti stanno tentanto di ricomporre per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Intanto si è appreso che l’ora della morte dovrebbe essere compresa in un range temporale che va dalle dieci e mezzo alle undici del mattino di sabato. Ancora da verificare se il delitto sia stato compiuto in un luogo diverso dal ritrovamento del corpo, ovvero in quel canalone vicino al vecchio mulino, sulla Santa Croce – Punta Braccetto, o in un altro posto. Ecco perché in questo scenario l’indumento ritrovato potrebbe avere un ruolo chiave.

Sconvolto il piccolo centro della provincia di Ragusa che vive ore di angoscia ed incredulità per un delitto così efferato ed ignobile. A setaccio tutte le persone che in qualche modo hanno avuto o potrebbero avere avuto contatti con il piccolo. Al momento sono più di cento le persone tra amici, parenti e conoscenti che sono state sentite dagli inquirenti.

Oltre agli interrogatori sono state eseguite perquisizioni. Una anche a casa del cacciatore Orazio Fidone che ha trovato il piccolo. Proprio sul cacciatore  sono stati eseguiti accurati controlli degli abiti e del secondo mezzo utilizzato dall’uomo. Nelle sue abitazioni gli inquirenti hanno ritrovato esplosivo illegalmente detenuto risalente alla seconda guerra mondiale e migliaia di munizioni da caccia ed anche da guerra, tutte illegalmente detenute. Per il consistente quantitativo di esplosivo ritrovato, il cacciatore è stato denunciato in stato di libertà, esclusivamente per ciò che riguarda il ritrovamento delle munizioni da caccia e da guerra.

Intanto continuano gli accertamenti tecnici su tutto il materiale sottoposto a sequestro finalizzati alla ricerca di tracce biologiche del bambino. Molte delle risposte che si cercano dovrebbero arrivare dagli esami biologici e dai prelievi dei tamponi presi nel corso dell’esame autoptico. A questo aspetto lavora il pool di esperti composto dal medico legale, dall’anatomopatologo e dal chirurgo.

Sono tanti gli aspetti da chiarire, compreso quello relativo al tragitto compiuto e in che modo il piccolo sia arrivato in quel posto. È stato prelevato da qualcuno vicino alla scuola? Aveva un incontro e quindi non è andato a scuola? Sono tanti gli interrogativi ai quali per dare una riposta gli investigatori, e il capo della squadra mobile Nino Ciavola, su delega del procuratore Petralia, hanno chiesto la collaborazione di privati o titolari di azienda in possesso di telecamere di video sorveglianza.

A queste persone è stato chiesto di consegnare i filmati alle forze dell’ordine in modo che possano essere visionati. Ogni piccola traccia, ogni singolo elemento potrebbe aiutare a chiarire cosa è accaduto ad Andrea quel tragico sabato mattina.