Buco da 1,6 miliardi, la pagina più buia della storia: quali scenari per la città di Catania?

Buco da 1,6 miliardi, la pagina più buia della storia: quali scenari per la città di Catania?

CATANIA – Ci sono un in iter e una legge da rispettare. È quello che faremo e attenderemo la nomina dell’organo straordinario di liquidazione”, questo è quanto dichiarato da Roberto Bonaccorsi, assessore al Bilancio, oltre che vice sindaco, del comune di Catania.

Il dissesto finanziario etneo era annunciato a luglio di quest’anno, ma il “no” al ricorso è arrivato come un fulmine a ciel sereno in un momento in cui il maltempo e i problemi legati alle calamità naturali che hanno colpito la Sicilia sembravano stessero lasciando un po’ di tregua.

Si parla di un buco di ben 1,6 miliardi di euro. Un conto in rosso assolutamente da dover riportare in parità per evitare il crollo totale. E, per far questo, l’attuale amministrazione avrebbe apportato le modifiche richieste dalla Corte dei Conti Siciliana. Un intervento, però, inutile, dato che ieri è arrivata la notifica del rigetto al ricorso sul dissesto finanziario, presentato lo scorso 22 settembre.

“Abbiamo preso in eredità una situazione economica difficile e abbiamo operato con scrupolo e coscienza. Ed è quello che faremo anche adesso”, ha dichiarato il sindaco della città etnea, Salvo Pogliese.

La domanda, però, è una sola. Al di là di chi sia la responsabilità, della precedente amministrazione o di altri governi locali, cosa succederà a Catania? Che fine faranno i lavoratori? In molti sono già in attesa di pagamenti, altri vivono una continua lotta sindacale.

“Sicuramente – spiega Bonaccorsi – ci sarà qualche disagio per i dipendenti. Ma, non hanno nulla da temere”. Questo, quindi, fa presumere che tutti avranno garantito quanto avuto fino a oggi e che anche i servizi continueranno a funzionare (almeno quelli che non hanno mostrato falle).

“Appena arriverà l’organo straordinario nominato dal Ministero, sarà lui a gestire il bilancio, cercando di recuperare i crediti e pagando i debiti”, ha concluso il vice sindaco.

Augurandosi che le cose vadano per il meglio, non è mancato l’intervento dei sindacalisti e delle associazioni di categoria, molto più preoccupati per quanto sta accadendo e per i risvolti che potrebbero esserci a seguito del dissesto.

I segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci, insieme ai vertici catanesi di Agci, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative, Confindustria, Legacoop, Uneba, Unci, Unicoop e Unimpresa, rispettivamente Silvana Strano, Andrea Milazzo, Riccardo Galimberti, Bernardo Catalano, Gaetano Mancini, Antonello Biriaco, Giuseppe Giansiracusa, Salvatore Caruso, Salvatore Bentivegna, Eleonora Contarino e Salvo Politino, hanno commentato: “È una delle pagine più buie della storia dell’Ente. La politica dovrebbe abbandonare le contrapposizioni di partito e unirsi attorno alla città”.

“Purtroppo – dichiarano – è il fallimento della gestione politica-amministrativa, che è stata poco oculata. La preoccupazione è per i lavoratori e per le loro famiglie che, purtroppo, pagheranno il costo dei tagli effettuati nei confronti degli enti locali. Per questo, giorno 12, alle ore 17,30, partiremo con un corteo dalla Villa Bellini per chiedere ai governi regionale e nazionale e di invertire l’attuale situazione di questa comunità”.