“Dio mi ha guarito dall’omosessualità”, polemiche per le parole choc di Alessandro

“Dio mi ha guarito dall’omosessualità”, polemiche per le parole choc di Alessandro

PALERMO – Ha generato non poco scalpore il caso di Alessandro, giovane membro della sezione palermitana della chiesa evangelica “Parola Della Grazia” divenuto suo malgrado famoso nelle scorse ore sui social network per un video dove dichiara di essere “guarito” dall’omosessualità.

Il giovane, durante un incontro, ha dichiarato di aver trascorso un’infanzia difficile accentuata dall’assenza del padre. Una mancanza che lo avrebbe dunque spinto a cercare affetto in altre figure maschili e convincendosi, a quel punto, di essere gay.

In suo aiuto, tuttavia, sarebbe arrivata in soccorso la mano di Dio che lo avrebbe dunque fatto fuggire via da quella tentazione “satanica” facendolo “guarire” completamente. Alessandro usa termini sprezzanti per definire l’omosessualità, identificandola dunque come una “malattia” dalla quale ristabilirsi.

Una confessione alquanto controversa che ha scatenato reazioni disgustate da molti utenti di internet che hanno condannato questo azzardato paragone. L’omosessualità, infatti, non figura ormai da tempo nell’elenco delle malattie mentali dopo la cancellazione nel 1990 da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e al giorno d’oggi appare alquanto antidiluviano definirla ancora tale.

La chiesa evangelica, nel frattempo, ha ribadito attraverso i suoi canali social di non avere “timore di affermare quanto il video dice, anche quando rischia di essere impopolare“. Nel frattempo le immagini pubblicate da “Parola Della Grazia” sono state rimosse da Facebook a causa delle numerose segnalazioni degli utenti.

Alessandro e la sua comunità religiosa, tuttavia, non sono i soli a perseverare ancora in questo pensiero. A inizio 2018, infatti, un medico di Savona aveva pubblicizzato una fantomatica cura per guarire dall’omosessualità, suscitando la reazione indignata della comunità Arcigay.

Nel 2005, invece, un automobilista catanese si era visto ritirare la propria patente di guida perché omosessuale. Un procedimento paradossale condannato soltanto di recente con una richiesta di risarcimento da parte dei ministeri di Difesa e Trasporti.