Sempre più costoso omaggiare i defunti con i fiori: prezzi raddoppiati già da fine ottobre

Sempre più costoso omaggiare i defunti con i fiori: prezzi raddoppiati già da fine ottobre

PALERMO – “Ormai le feste, religiose e non, sono solo scuse per vendere: chi non ha mai sentito una frase del genere nei giorni precedenti a una ricorrenza importante?

È principalmente durante le feste natalizie che gli esercenti adoperano ogni strategia possibile per commerciare, facendo passare in secondo piano il valore religioso del Natale e mettendo al primo posto i regali, le cene e i pranzi. Questo non vuol dire, però, che le altre festività religiose (e non solo) siano escluse da questo processo: negli ultimi anni, anche il 2 novembre, giornata dedicata alla commemorazione dei defunti, è diventata un’occasione per guadagnare qualcosa in più, almeno per alcune categorie di commercianti.

In occasione della Festa dei Morti, in particolare, una categoria di esercenti mette in atto strategie di marketing o cambia temporaneamente i prezzi della propria merce: quella dei fiorai.

Che lavorino in pieno centro, in periferia o nei pressi dei cimiteri, tutti i fioristi sono consci del fatto che nei giorni immediatamente precedenti il 2 novembre i loro negozi saranno “presi d’assalto” da decine di clienti venuti per acquistare fiori da lasciare sulle tombe dei propri cari defunti.

Se in passato questa consapevolezza non aveva quasi effetti sui prezzi applicati dai singoli esercenti, recentemente si è assistito a un fenomeno singolare, che è spesso al centro di dibattiti e lamentele dei clienti: già a partire dall’ultima settimana di ottobre, diversi giorni prima del 2 novembre, la tariffa richiesta a chi acquista fiori di qualsiasi tipo è decisamente più alta rispetto al resto dell’anno.

Secondo quanto rivelato da alcuni clienti abituali dei vivaisti, il valore economico delle rose, uno dei fiori più acquistati per qualsiasi tipo di ricorrenza, verrebbe perfino raddoppiato da alcuni commercianti. Anche i garofani, apprezzati soprattutto per il loro prezzo modico, subiscono un rialzo del loro costo abituale.

Non sono pochi i tentativi di limitare questo rincaro eccessivo delle tariffe applicate dai fiorai: forze dell’ordine e associazioni a sostegno dei consumatori cercano di estirpare il fenomeno con controlli intensi (nello specifico, nei pressi dei campisanti) e denunce, e anche gli acquirenti, soprattutto se in situazione di difficoltà economica, tendono a rendere note le proprie lamentele ai negozianti o, in alcuni casi, a ridurre la quantità di merce acquistata.

Se prima c’era chi arginava il problema comprando i fiori per i defunti qualche giorno prima del 2 novembre, adesso sembra non poterlo più fare: nella maggior parte delle aree, infatti, l’aumento dei prezzi da parte dei vivaisti parte, come già accennato precedentemente, circa 10 giorni prima della Festa dei Morti. I racconti di alcuni compratori confermano che quest’anno i primi casi si sarebbero registrati già a partire dal 25 ottobre.

Una “speculazione” che in tanti ritengono eccessiva, quasi quanto quella di chi inizia a vendere panettoni e luci di Natale con diverse settimane di anticipo solo per incentivare i cittadini all’acquisto.

Ma si può attribuire interamente la “colpa” ai fiorai? La risposta probabilmente è no: infatti, essi in genere acquistano da un rivenditore, che in occasione di feste e ricorrenze particolari aumenta i prezzi dei prodotti (in risposta alla concorrenza) e quindi chi acquista da loro si trova costretto a chiedere più denaro ai propri clienti per evitare di perdere profitti.

In ogni caso, gli acquirenti che il 2 novembre si recano al cimitero per rendere omaggio ai defunti sembrano non apprezzare molto e, con ogni probabilità, nei prossimi anni i commercianti saranno costretti a intervenire per risolvere il problema.

Immagine di repertorio