Festa dei Morti, non solo Sicilia: ecco le tradizioni più suggestive e curiose in giro per il mondo

Festa dei Morti, non solo Sicilia: ecco le tradizioni più suggestive e curiose in giro per il mondo

PALERMO – Il 2 novembre è, come da tradizione, il giorno dedicato alla commemorazione dei defunti. L’usanza, particolarmente radicata nel Meridione d’Italia, ha origini antichissime che sembrano addirittura risalire all’età medioevale per mano di Odilone, abate di Cluny.

In Sicilia per i tanti bambini nati nei secoli scorsi la Festa dei Morti ha rappresentato una sorta di Natale anticipato, con giocattoli e leccornie lasciati in dono dai parenti deceduti in caso di una “buona condotta” durante il corso dell’anno. Un’astuzia pedagogica per avvicinare i più piccoli al concetto del passaggio a miglior vita e, allo stesso tempo, istruirli all’obbedienza verso i genitori.

Tuttavia, la commemorazione dei defunti non è soltanto una consuetudine tipica delle nostre latitudini, ma viene celebrata anche in tante altre parti del globo. Nella vicina Spagna si è soliti trascorrere il “Día de los muertos” in campagna o davanti a una tavola imbandita di dolci come “los buñuelos de viento” e “los panellets“.

In Irlanda a cavallo tra il 31 ottobre e il 1° novembre si celebra il Samhain, festa di origine celtica legata fortissimamente con la commemorazione cristiana e Halloween. Si tratta di una ricorrenza che segna il momento di transizione dalla stagione calda a quella fredda. In queste ore vengono lasciati mazzi di fiori e offerte di cibo ai morti, si propongono riti per propiziare la fortuna e si è soliti regalare una ghianda ad amici e familiari.

Nello stesso periodo in Messico il giorno dei morti diventa una celebrazione gioiosa accompagnata da carri di cartapesta, fuochi d’artificio, balli, feste in maschera e grandi abbuffate che comprendono il “pan de muertos“. Le visite ai cari defunti vengono effettuate durante le ore serali, lontano dal trambusto. Questa ricorrenza, tra le più note al mondo, si è conquistata nel 2003 il riconoscimento da parte dell’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.

La Festa dei Morti è viene celebrata anche in Guatemala. Qui i sepolcri vengono addobbati e per le strade si snodano bande musicali, festoni, aquiloni. Nelle case viene preparato il “fiambre“, piatto di che comprende verdure, carne e uova. Un inno alla gioia anche la commemorazione che si svolge in Madagascar: le salme dei morti vengono riesumate per consentire ai parenti di trascorrere qualche ora in compagnia con i propri cari defunti. Tutt’attorno è un concerto di danze, colori e bevute colossali.

E in Oriente? Nel nostro “tour globale” non può certamente mancare la menzione al continente più spirituale. In Corea del Sud si festeggia il “Chuseok”, solennità a metà strada tra la commemorazione degli antenati e il giorno del ringraziamento americano. Esso si svolge il quindicesimo giorno dell’ottavo mese del calendario lunare: gli abitanti, convinti che gli spiriti dei morti proteggano i viventi, pregano le generazioni passate e offrono loro doni culinari secondo un rigidissimo schema.

Fonte foto: laizquierdadiario.com