Fingono di separarsi ma è una “mossa” per non pagare le tasse: sequestrati beni per oltre 250mila euro a due coniugi catanesi

Fingono di separarsi ma è una “mossa” per non pagare le tasse: sequestrati beni per oltre 250mila euro a due coniugi catanesi

CATANIA – Su disposizione della Procura della Repubblica di Catania, la Guardia di Finanza del capoluogo etneo ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di 4 immobili del complessivo valore di oltre 250mila euro, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale etneo nei confronti dei coniugi Salvatore Falgares, 53 anni, dottore commercialista, e Gabriella Pepe, 48 anni, responsabili del reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

In particolare, nel dicembre 2016, durante un’attività di verifica fiscale eseguita nei confronti della ditta individuale Brain Consulting di Falgares Salvatore con sede a Catania, gli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria denunciarono il commercialista alla Procura per occultamento e distruzione di documenti contabili, in quanto, essendovi tenuto per legge, non aveva esibito all’atto dell’accesso la quasi totalità delle fatture attive emesse nell’esercizio della sua attività professionale e, peraltro, non era stato in grado di giustificare i flussi finanziari in entrata sui suoi conti correnti. Per questi fatti Falgares è stato imputato per aver distrutto e/o nascosto 700 fatture di vendita, relative a due anni d’imposta.

Nel corso dell’attivita ispettiva, inoltre, i finanzieri constatarono quale circostanza sintomatica di una sottrazione al pagamento delle imposte, che il professionista, già debitore nei confronti dell’Erario di oltre 250mila euro tra imposte e sanzioni, a seguito di un accordo di separazione consensuale, stava trasferendo alla moglie tutti i beni immobili di cui risultava proprietario esclusivo.

Ultimate le attività ispettive, l’approfondimento della posizione patrimoniale dell’uomo e delle circostanze correlate al trasferimento degli averi alla moglie ha fatto emergere che nell’atto preliminare di cessione della fonte di reddito di Catania, dove il commercialista esercita la sua attività, la moglie era stata assistita da un avvocato socio dello stesso studio di Falgares. La successiva cessione, avvenuta alcuni mesi dopo, è stata “perfezionata” con la contestuale conclusione di un contratto di comodato d’uso gratuito tra la “neo proprietaria” Gabriella Pepe e i due professionisti (Falgares e il legale).

Nonostante la variazione delle residenze da parte dei due coniugi formalmente separati, le attività investigative svolte dai militari delle Fiamme Gialle hanno fatto rilevare che i due hanno continuato a mantenere un normale matrimonio frequentando la stessa abitazione e non i rispettivi luoghi dichiarati come residenza anagrafica.

L’acquisizione di tali ulteriori elementi ha portato l’ufficio a richiedere al giudice per le indagini preliminari di Catania, per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, l’emissione dell’odierno provvedimento di sequestro preventivo dei beni che i coniugi indagati intendevano fraudolentemente sottrarre alle pretese erariali emerse dalle attività ispettive della Guardia di Finanza.