Quando l’emergenza rifiuti arriva in periferia: inciviltà e discariche a cielo aperto a San Pietro Clarenza

Quando l’emergenza rifiuti arriva in periferia: inciviltà e discariche a cielo aperto a San Pietro Clarenza

SAN PIETRO CLARENZA – Un vecchio materasso bruciato, una poltrona dal rivestimento lacerato, oggetti ormai inutilizzati, rifiuti di vario genere: è questo lo spettacolo che si trova davanti ogni giorno chi transita in viale Europa, nel comune di San Pietro Clarenza (provincia di Catania).

Siamo abituati a parlare e a sentir parlare di emergenza rifiuti a Catania: pochi giorni fa, infatti, una denuncia sui social ha rivelato la condizione di degrado di uno dei luoghi simbolo del capoluogo etneo, la Villa Bellini, e della storica via Etnea. E non è stato certamente l’unico episodio: numerose segnalazioni hanno riguardato anche viale Vittorio Veneto e altre aree molto frequentate della città.

In periferia, in particolare nei paesi etnei, si parla molto meno del problema, forse perché si tratta di aree meno note. Ciò non vuol dire, però, che i cittadini dei piccoli centri non vivano questo disagio con la stessa intensità.

Dopo la denuncia degli abitanti di San Giovanni Galermo, che con le loro immagini hanno immortalato le discariche a cielo aperto del loro paese, adesso sono i cittadini della vicina San Pietro Clarenza a rivelare le conseguenze dell’inciviltà di alcuni individui.

Nonostante il servizio di nettezza urbana funzioni regolarmente nel piccolo paese etneo, sono tanti gli incivili che si recano in luoghi più “isolati” o perfino in terreni privati per gettarvi rifiuti, sperando di passare inosservati e rimanere impuniti.

Fortunatamente, però, esistono clarentini che non esitano a denunciare i comportamenti scorretti dei propri compaesani: sui social, in particolare, è stata segnalata più volte la presenza di una vera e propria discarica a cielo aperto in viale Europa, situata in una zona relativamente periferica ma comunque molto frequentata dagli utenti della strada, che la attraversano per raggiungere il centro del paese o la vicina Mascalucia.

Sui social, i cittadini hanno risposto alle denunce con messaggi di sdegno e biasimo nei confronti dei compaesani incivili e segnalando il disagio alle autorità competenti.

Il problema rifiuti, però, è emerso in tutta la sua drammaticità solo pochi giorni fa, quando un cittadino ha mostrato l’immagine di uno sconvolgente incendio proprio nei pressi di quella “discarica” di viale Europa di cui si era parlato tanto nei giorni precedenti: secondo la sua testimonianza, qualcuno avrebbe scaricato dei rifiuti per poi dare tutto alle fiamme e fuggire indisturbato.

“I materassi sono stati tolti e messi dall’altra parte del guardrail a seguito dell’incendio per isolarli dall’interno del terreno ed evitare che le fiamme si propagassero ulteriormente. Gli oggetti, però, sono stati bruciati in un terreno privato, ha dichiarato il sindaco di San Pietro Clarenza, Giuseppe Bandieramonte, sul brutto episodio.

La proprietà del Comune finisce prima del guardrail. In questa fase, su terreno privato non possiamo intervenire. Sarebbe come autorizzare il Comune a utilizzare fondi pubblici per ripulire il terreno di un privato, ha continuato il primo cittadino clarentino. Il sindaco Bandieramonte ha confermato, però, che i proprietari del terreno sono già stati avvertiti e invitati a intervenire per recintare il terreno.

Discutendo la questione rifiuti e i problemi burocratici legati a essa, il primo cittadino ha parlato di un’altra iniziativa riguardante l’area di Villaggio Belvedere: “Il Villaggio Belvedere è composto da terreni di campagna interessati in passato dal problema dei rifiuti. Noi siamo risaliti ai proprietari e abbiamo segnalato la questione, il che non è stato facile, visto che in alcuni casi erano defunti e quindi abbiamo dovuto inviare la raccomandata agli eredi, spesso non residenti in zona. Il problema è che le procedure burocratiche richiedono tempi lunghi, a volte anche anni. L’intervento a Villaggio Belvedere è iniziato nel giugno del 2013, ma i frutti li abbiamo visti solo nel 2017.

L’emergenza rifiuti va oltre il viale Europa e il Villaggio Belvedere. In una situazione simile si trova anche la vicina via Cristoforo Colombo: all’altezza dell’incrocio con via Monteverde è impossibile non notare l’enorme quantità di rifiuti posta sul ciglio della strada e nei pressi di un terreno privato, tra vecchi cd non funzionanti, spugne e sacchi neri ricolmi di spazzatura.

Su questo caso, il sindaco ha affermato che la strada appartiene in parte al Comune di Mascalucia e che la questione è già stata affrontata: già l’ex sindaco di Mascalucia, Giovanni Leonardi, aveva provveduto a piazzare una telecamera in zona per individuare gli “sporcaccioni” di turno e la nuova amministrazione Magra dovrebbe provvedere anche alle altre aree di confine.

Infine, non si può dimenticare il caso di via Cirardenco, che collega San Pietro Clarenza alla frazione di Lineri (appartenente al Comune di Misterbianco) e una delle strade che porta all’ex Etnabar, invasa dai rifiuti, che mettono spesso in pericolo gli utenti della strada, la cui sicurezza è già compromessa, specialmente nelle ore notturne, dalla scarsa illuminazione che caratterizza alcuni tratti della strada, appartenente in parte a San Pietro Clarenza e in parte a Misterbianco.

Su questa strada, il sindaco Bandieramonte ha dichiarato: “Ad oggi non c’è una previsione di illuminazione perché comporterebbe circa 70-80mila euro di spese di l’illuminazione pubblica. Per quanto riguarda i rifiuti, abbiamo piazzato una telecamera nello slargo dove si trovava il divieto di discarica”.

In merito al problema dell’illuminazione pubblica, il sindaco ha aggiunto che “via Cirardenco dovrebbe essere la strada dell’Etna e dovrebbe essere interessata dai lavori finanziati dai 23 milioni di euro previsti per l’area. Questi lavori dovrebbero essere completi nel giro di tre-quattro anni”.

Bandieramonte ha concluso così il suo discorso sull’emergenza rifiuti: “Su tante cose stiamo già lavorando e spesso i nostri progetti richiedono tempo. Dei problemi, però, sono creati anche dai cittadini che non hanno educazione civica.