Lavoratori istituto musicale Bellini senza stipendio, Distefano: “In assemblea decideremo cosa fare”

Lavoratori istituto musicale Bellini senza stipendio, Distefano: “In assemblea decideremo cosa fare”

CATANIA – Senza stipendio da quasi tre mesi e con alcuni arretrati ancora da percepire sin dal 2014. È questa la situazione nella quale si trovano 100 lavoratori dell’istituto musicale Vincenzo Bellini di Catania, che la scorsa settimana, tramite i vertici delle sigle sindacali, hanno proclamato lo stato d’agitazione. La questione coinvolge in primis l’aspetto finanziario, in quanto la mancanza delle retribuzioni è causata dal fatto che i fondi stanziati dagli enti locali ci sono già, ma non sono stati ancora erogati.

Le organizzazioni sindacali hanno subito fatto sentire la loro voce e attualmente il loro intento è quello di interloquire con le istituzioni, a cominciare dal Comune di Catania, per porre rimedio a una situazione diventata insostenibile per i dipendenti, che devono portare avanti le proprie famiglie. Agli stipendi si aggiungono anche gli arretrati contrattuali, i fondi d’istituto e le ore aggiuntive di insegnamento accumulate negli ultimi quattro anni.

In merito a quest’ultimo problema i dati parlano chiaro e la conferma arriva dalla segretaria generale Flc Cgil Catania, Antonella Distefano, che sottolinea anche come una delle maggiori cause sia il dissesto finanziario nel quale versa il Comune etneo.

“Il contributo dello Stato – spiega Distefano – è di 1.200.000 euro, mentre il Comune di Catania, dei 3.275.900 euro deliberati, ne ha erogati solo 418mila. Questo perché l’ente è in stato di dissesto e i fondi sono bloccati, ma i lavoratori così non mangiano. Da ricordare inoltre che prima arrivava la quota delle Province, che ora non arriva più perché sono state rimpiazzate, come nel nostro caso, dalle città metropolitane. Mai era accaduto in passato che due enti chiudessero i rubinetti. Il fabbisogno mensile per gli stipendi è 400mila euro, cosa che porta gli arretrati ad aumentare sempre più, e l’ultimo stipendio i dipendenti lo hanno ricevuto a luglio, quindi sono quasi tre mesi, attingendo a fondi che erano bloccati”.

I diritti dei lavoratori sono una cosa fondamentale e lo stato d’agitazione permane, ma le iniziative future sono imminenti, a cominciare dall’assemblea fissata per la giornata di domani. La problematica inoltre viene affrontata anche a livello nazionale e si fa di tutto per far assumere all’istituto il carattere di un conservatorio pubblico.

“I dipendenti vorrebbero fare qualunque cosa – conclude Distefano – perché sono senza stipendi. Al momento c’è lo stato d’agitazione, ma durante l’assemblea prevista per domani alle 10 in sede, che potrebbe slittare a giovedì, si deciderà cosa fare in seguito. Nel frattempo si sta intervenendo a livello nazionale per il problema della statalizzazione dell’istituto, che ancora non è arrivata. I lavoratori fermi non li possiamo più tenere e le cose le stiamo affrontando a due livelli, quello locale, con il Comune che deve erogare i fondi, e quello nazionale, con il Ministero della Pubblica Istruzione per la statalizzazione, che porterebbe oltre un milione di euro nelle casse. In ordine di tempo agiamo prima a livello locale, perché il problema nazionale va avanti da decenni. È chiaro che l’istituto deve diventare statale, anche perché ha un grosso bacino d’utenza ed è uno dei più grandi d’Italia. Dal Comune facevano sapere che il dissesto veniva prorogato, ma ancora soldi non ne vediamo”.