Sempre meno bimbi: calo demografico tra insicurezza economica e infertilità

Sempre meno bimbi: calo demografico tra insicurezza economica e infertilità

Che in Italia ormai da anni si registra un netto calo demografico è assodato. I nuclei familiari sono sempre più piccoli ed è quasi impensabile mettere al mondo più di due figli.

I dati, infatti, parlano chiaro: in Italia si è arrivato a toccare un nuovo record negativo. A dichiararlo è l’Istat nel suo ultimo bilancio demografico nazionale. Nel 2017 sono stati iscritti all’anagrafe solo 458.151 bambini, praticamente oltre 15mila in meno rispetto al 2016. Un fenomeno iniziato nel 2008, che in questo lasso di tempo ha visto la diminuzione di quasi 120mila nascituri.

Non si tratta solo di numeri, ma entrano in campo anche altri fattori. Tra i più importanti, emerge quello sociale. È inevitabile che i cambiamenti della società abbiano portato con sé novità anche a livello di pensare e gestire la casa. Nell’era moderna, la divisione dei ruoli è cambiata e anche l’età in cui si inizia a pensare di costruire una famiglia.

Dal punto di vista scientifico, una problematica che affligge le coppie desiderose di mettere al mondo un figlio, è l’infertilità. Sono numerosissime le cause che provocano questa malattia, considerata tale dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che parla dell’assenza di concepimento in seguito a rapporti completi, mirati e non protetti, nel corso di 12 mesi.

Fra le principali cause di infertilità maschile possono essere evidenziate quelle relative a problemi di tipo anatomo-funzionali oppure legati al liquido seminale, nel quale non vi sono presenti spermatozoi o che può essere addirittura assente. Le problematiche relative alla infertilità maschile possono essere anche causate o incrementate da alcune cattive abitudini di vita e dallo stress, che può spesso provocare una riduzione del livello di testosterone. L’alcool, inoltre, può incidere in maniera negativa sulla produzione, sulla vitalità e sulla motilità degli spermatozoi.

Così come nell’uomo, anche nella donna subentrano problematiche relative a questa malattia. Tra i motivi rilevanti va sicuramente citato l’avanzamento di età, connesso alla perdita di capacità riproduttiva (a 30 anni la possibilità di concepire per ciclo fertile è intorno al 30-40%). Ormai la poca sicurezza economica e la voglia di affermarsi nel mondo del lavoro porta a un inevitabile rimando della gravidanza. Però, più ci si spinge avanti con l’età, più si registrano irregolarità nell’ovulazione, che talvolta potrebbe arrivare anche a mancare. Inoltre, altre cause sono da ricercare nella riduzione di funzione o chiusura delle tube di Falloppio, nelle aderenze pelviche e nella presenza di malformazioni congenite dell’utero, fibromi o aderenze all’interno della cavità uterina.

Le cure e i metodi per combattere l’infertilità sono tanti, ma iniziare a rispettare le scadenze biologiche è un passo avanti. È ormai assodato che le famiglie numerose sono quasi scomparse, ma continuando così, si rischierà di vedere sempre meno bambini nascere.

Immagine di repertorio