Non studiano e non lavorano, ecco la fotografia dei ragazzi siciliani: i più nullafacenti d’Europa

Non studiano e non lavorano, ecco la fotografia dei ragazzi siciliani: i più nullafacenti d’Europa

PALERMO – Se le giovani generazioni sono comunemente viste da tutti come la speranza del futuro, allora il futuro dei giovani in Sicilia sembra essere orfano di qualsiasi speranza. Nella nostra regione, infatti, sono tantissimi i ragazzi nullafacenti, ovvero non impegnati né nello studio né nel lavoro.

A rimarcare questo triste dato è il “Regional Yearbook 2018“, il report annuale di Eurostat che si preoccupa di realizzare una fotografia statistica delle regioni che fanno parte dei Paesi aderenti all’Unione Europea.

L’analisi dell’ufficio statistico di Bruxelles è aggiornata all’anno 2017 e descrive una situazione drammatica per i ragazzi siciliani. Secondo Eurostat, infatti, quasi il 39,6% dei giovani del nostro territorio compresi nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni sarebbe completamente escluso da impegni relativi al mondo dell’istruzione o del lavoro.

I ragazzi che rientrano all’interno di questo preoccupante fenomeno vengono classificati come “neet“, acronimo inglese di “not in education, employment or training“. A causa di questo dato, la Sicilia risulta essere la regione tra le 276 esaminate appartenenti all’Europa continentale con il tasso più elevato di neet. Un primato negativo per nulla invidiabile.

Nel complesso, oltre alla Sicilia, ci sono altre 10 regioni europee che registrano livelli allarmanti di ragazzi nullafacenti. Tre in Italia (Campania, Puglia e Calabria), quattro in Grecia (Voreio Aigaio, Peloponneso, Isole Ionie e Sterea Ellada), una in Spagna (città autonoma di Melilla) e due in Francia (Guyana e isola di Riunione). Soltanto la Guyana francese, dipartimento d’oltremare dell’Eliseo, riesce a fare peggio della Sicilia con il suo 45,4%.

La statistica regionale piazza la Sicilia lontanissima dalle medie nazionali ed europee. Nel nostro Paese, infatti, il numero di giovani nullafacenti si aggira sul 25,7% mentre quello dell’Unione Europea è del 14,3%. Inoltre, come sottolineato dallo studio, la nostra regione si classifica in ultima posizione anche nella graduatoria che comprende le persone tra i 20 e i 64 anni inserite nel mondo del lavoro.

La Sicilia registra infatti il 44,0% di soggetti occupati, vale a dire il dato regionale più basso dell’intera nazione e di tutte e cinque le regione europee dove a lavorare è meno della metà della popolazione. Davanti a dati del genere, il noto proverbio “chi di speranza vive, disperato muore” sembra essere quanto mai indicato.

Foto di repertorio