Andrea Camilleri “scrive” a giornalista di Repubblica lettera di indignazione e orgoglio meridionale: successo sul web ma il testo non è suo

Andrea Camilleri “scrive” a giornalista di Repubblica lettera di indignazione e orgoglio meridionale: successo sul web ma il testo non è suo

CATANIA – Per creare una fake news basta poco, si sa. Così come basta poco per attribuire parole a un autore che non le ha mai dette e/o scritte. E in tanti continuano a cascarci.

L’ultimo esempio eclatante e di “successo”, in ordine di tempo, è la lettera piena d’orgoglio meridionale rivolta a Francesco Merlo, giornalista catanese di Repubblica, falsamente attribuita a un altro siciliano eccellente, Andrea Camilleri.

Secondo il web lo scrittore, nato 93 anni fa a Porto Empedocle, avrebbe scritto una lettera aperta al giornalista, chiamato “Ciccio” nel testo, autore del video “Da Genova a Messina, le differenze di un’Italia flagellata“.

Migliaia di like e condivisioni sui social da parte di tanti utenti che hanno creduto che quelle parole fossero uscite dalla penna del papà del commissario Montalbano. Eppure sarebbe bastato fare qualche piccola verifica per accertarsi che si tratta in realtà di un falso. Se, infatti, si controlla la data di pubblicazione del filmato “incriminato” confezionato da Merlo sul sito di Repubblica si scopre che risale al 23 novembre 2011.

E proprio 2011 è datato il testo attribuito a Camilleri che in realtà è stato redatto dal movimento Sicilia Libera per l’Indipendenza della Sicilia. Un testo che di fatti non porta la firma di un autore preciso. Come accertarlo? Cercando una frase qualunque del post su internet: il risultato porterà dritti alla pagina web dove per la prima volta è stata pubblicata la lettera aperta.

È stato lo stesso Merlo a chiarire l’equivoco, se così si vuol chiamare, rispondendo alla domanda di un utente che su Twitter chiedeva appunto se la lettera a lui indirizzata e attribuita a Camilleri fosse autentica o meno. Questa la risposta del giornalista: “La lettera non è di Camilleri, com’è ovvio. Glielo dico solo perché me lo chiede. Grazie per l’attenzione“.