AGRIGENTO – Dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova, la paura che un episodio simile si possa nuovamente verificare è altissima. Una disgrazia che ha scosso l’intera Italia.
Dunque, anche in Sicilia si cerca di monitorare l’attuale situazione delle infrastrutture, soprattutto i viadotti più delicati per età, arditezza costruttiva o semplicemente per degrado.
È un argomento molto delicato per l’isola, che già nel 2015 ha visto il cedimento della campata dell’autostrada Catania-Palermo.
Tra le prime azioni per salvaguardare la Sicilia, vi è l’ipotesi di demolire il viadotto Morandi di Agrigento. Anche questo ponte, come quello crollato di Genova, è stato progettato nel ’70. La riunione avverrà fra circa 3 settimane ed è stata convocata dal sindaco di Agrigento Calogero Firetto.
L’Anas, inoltre, sta tenendo sotto controllo tre viadotti: Spinola, Salsetto e il ponte Zubbie o Re. Le tre strutture si trovano sulla statale che collega Porto Empedocle ad Agrigento e al momento le loro condizioni appaiono molto precarie.
La società spiega che sono tenuti sotto controllo tramite strumenti specifici. A riportare la questione a galla era stata 2 anni fa l’associazione MareAmico grazie alla diffusione di un ampio reportage fotografico sui viadotti: ferri arrugginiti, calcinacci caduti, crepe in vista e segni di usura.
L’accaduto ha, di conseguenza, alimentato la psicosi crolli tra i viaggiatori, che si trovano sempre più dubbiosi sulla reale sicurezza della strada che percorrono. Sono numerosi i post sui social che immortalano il degrado di alcune strutture.
Foto di repertorio