Cioccolato di Modica: primo in Europa a fregiarsi del marchio IGP

Cioccolato di Modica: primo in Europa a fregiarsi del marchio IGP

MODICA – Un grande primato per la Sicilia, motivo di orgoglio per quanti investono nel settore dell’enogastronomia. La scorsa settimana infatti è stato conferito al cioccolato di Modica, nel Ragusano, il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), primo in Europa ad avere questo prestigioso riconoscimento. Un traguardo davvero importante per chi negli anni si è occupato della preservazione e della tutela di questo gustosissimo prodotto.

Nella preparazione lo scioglimento della pasta avviene a una temperatura massima di 43 gradi e quello dello zucchero a 80 gradi, con un presenza di massa di cacao minima del 65 %. Questa particolarità lo porta ad avere un aspetto grezzo che si traduce in una vera e propria granulosità al momento della masticazione. Le proprietà nutritive di questa specialità artigianale siciliana sono le vitamine A ed E, i flavonoidi e gli antiossidanti, dai quali la nostra salute trae benefici.

I gusti ai quali questo prodotto è venduto sono più di 35. Tra di essi annoveriamo le spezie, come vaniglia, cannella e peperoncino, gli agrumi di Sicilia e persino i vini tipici, il sale marino di Trapani e il pistacchio di Bronte.

Negli ultimi anni la produzione e il commercio di questa specialità sono aumentati, valicando anche i confini dell’isola, e questo splendido risultato è frutto di un grande lavoro da parte del Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica. Per saperne di più abbiamo sentito il direttore generale del Consorzio, Nino Scivoletto, che ci ha mostrato anche quanta importanza abbia avuto la ricerca storica.

“Nel 2010 – spiega Scivoletto – abbiamo capito, dopo la precedente bocciatura, che era necessario cambiare il regolamento comunitario, che negava questo marchio a un cioccolato. Abbiamo messo pressione alla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo e la modifica è arrivata il 14 dicembre 2012. Nel 2014 è stata recepita dal nostro governo nazionale e abbiamo preparato un dossier con le peculiarità del prodotto, che ha portato al parere favorevole della Commissione. Determinante è stata la ricerca archivistica della professoressa Grazia Dormiente, etnoantropologa, che ha trovato negli archivi storici della famiglia del principe Grimaldi, primo produttore di cacao in un periodo in cui era preziosissimo, la testimonianza della preparazione della cioccolata a Modica sin dal 1746, che la rende la più antica in Europa. Abbiamo interloquito con l’assessorato regionale all’Agricoltura e con l’equivalente Ministero nazionale per arrivare alla Commissione Europea. Le risposte alle osservazioni di quest’ultima sono state puntuali e lo scorso 7 maggio è stato pubblicato il dossier del cioccolato di Modica. Non c’è stata alcuna opposizione dagli Stati membri e il prodotto ha avuto il marchio IGP. Adesso manca solo la traduzione del dossier nelle 26 lingue comunitarie”.

Il prestigio di questo risultato è davvero tanto, in base soprattutto alle dimensioni del commercio e della vendita del cacao in Italia. Il cioccolato modicano diventa così un prodotto d’eccellenza in termini di qualità. Ma anche la varietà dei gusti ha la sua valenza.

“Nel paese ci sono 5mila referenze di cioccolato nei punti vendita – prosegue Scivoletto –. Il cioccolato modicano avrà uno spazio tutto suo, senza competitori, perché è garantito sul piano della lavorazione. Nel 2010 le aziende erano 16, adesso sono 46, si può sconfiggere la contraffazione e il prodotto è patrimonio esclusivo della città. Per i gusti non si va oltre la frutta secca, gli aromi naturali e le spezie, secondo la disciplina del Csqa, organismo di controllo della produzione nominato dalla Commissione Parlamentare Europea, che esclude anche il latte. Inoltre la mancata fusione tra cacao e zucchero, il concaggio, conserva l’integrità della fava di cacao, ingrediente principale”. 

Questo riconoscimento può fare da volano all’economia regionale, in quanto “il turismo e l’enogastronomia – conclude Scivoletto – sono la medicina per risolvere i problemi della Sicilia. L’indotto conta già 650 dipendenti, che aumenteranno in futuro, perché già è accaduto con altri prodotti IGP in Europa. Qui abbiamo anche un’esclusiva perché il prodotto non ha eguali e possiamo competere con Piemonte e Umbria”.