“Stava andando a fuoco una via intera”: il racconto della notte di fuoco a San Nullo, tra urla ed esplosioni

“Stava andando a fuoco una via intera”: il racconto della notte di fuoco a San Nullo, tra urla ed esplosioni

CATANIA – Paura, urla ed esplosioni. Sono questi gli ingredienti della notte di fuoco vissuta nel quartiere di San Nullo, nel capoluogo etneo, dove ieri notte hanno preso fuoco 4 auto che sono poi esplose.

A raccontare l’accaduto una nostra lettrice, Angel Lazzarin, che descrive così quei momenti concitati: “Poco prima delle 3 di questa notte si sono sentite dapprima delle urla di una ragazza. Sul momento ho pensato le avessero investito il cane o una cosa del genere, per il modo in cui urlava, poi c’è stata la prima esplosione, il tutto nell’arco di pochissimo. Eravamo svegli in casa, quindi siamo corsi subito per capire da che lato della casa affacciarci per vedere cosa stava accadendo”.

Prosegue la nostra lettrice: “Poco dopo, c’è stata la seconda esplosione (giusto il tempo di spostarci sul balcone lato nord), le fiamme avevano già raggiunto le due automobili sotto, più altre due sopra la salita, evitandone stranamente una al centro“.

Nel frattempo molti avevano già chiamato i vigili del fuoco, la polizia e i carabinieri – prosegue la signora Lazzarin –. Le strade erano praticamente deserte e nessuno dei soccorsi in questione arrivava. Dopo svariate segnalazioni, il primo camion dei vigili del fuoco arriva (dopo oltre venti minuti dalle chiamate). Le fiamme nel frattempo si sono fatte altissime prendendo anche parte degli alberi adiacenti. Cinque minuti dopo è arrivata la seconda autobotte, sicuramente allertata dai primi vigili che sono arrivati (questa in tempi ‘normali’)“.

Commenta amareggiata la nostra lettrice: “È come se non ci avessero creduti quando chiamando abbiamo detto che stava andando a fuoco una via intera, la sensazione è stata questa. Solo alle 3,35 è arrivata la volante della polizia. Nel frattempo i residenti si sono dovuti mettere in strada a bloccare le auto che arrivavano per evitare ulteriori pericoli, cosa che spetterebbe alle forze dell’ordine. I due poliziotti che sono arrivati erano praticamente sordi alle testimonianze, quasi scocciati direi, si sono limitati a fare gli accertamenti di rito, numero di targa, proprietari delle auto, eccetera“.