Perché le nazionali africane non meritavano di lasciare Russia 2018

Perché le nazionali africane non meritavano di lasciare Russia 2018

Mai come quest’anno, probabilmente, le squadre africane, sulla carta, erano state così competitive. Eppure, con ancora le gare della terza giornata del Girone G da disputare, sono tutte fuori: Egitto, Marocco, Nigeria, Tunisia e Senegal.

Le cinque nazionali che rappresentavano l’Africa in questo mondiale in Russia, infatti, sono state eliminate dopo la fase a gironi: non succedeva dall’edizione in Messico del 1986.

A giudicare dalle prestazioni sul campo, tuttavia, nessuna di loro, probabilmente, avrebbe meritato di abbandonare la competizione così presto.

Andando per ordine di girone, lascia amaramente il mondiale l’Egitto del commissario tecnico Hector Cooper e della stella Mohammed Salah con 0 punti, 2 sole reti fatte e 6 subite. Un bilancio negativo che, tuttavia, sarebbe potuto essere diverso – chi lo sa – senza la sconfitta al 90’ contro l’Uruguay all’esordio per 0-1. Poi, il crollo per 3-1 contro i padroni di casa della Russia e nemmeno la consolazione di finire terzi a causa del 2-1 in favore dell’Arabia Saudita, anche questo a tempo quasi scaduto.

Strana anche l’uscita di scena del Marocco, capitanato dal difensore della Juventus Medhi Benatia: un solo punto, all’ultima giornata contro la Spagna, che potevano essere tre. Iago Aspas, al 90’ inoltrato, ha regalato la qualificazione agli iberici. Prima, però, gli africani avevano perso di misura contro l’Iran alla prima, a causa di un’autorete al 95’, e poi dando filo da torcere al Portogallo, ma non riuscendo a pareggiare e perdendo ancora per 1-0, stavolta con un gol lampo del solito Cristiano Ronaldo. Fuori dopo due turni, contro la Spagna la gara dell’orgoglio: due volte in vantaggio, due volte ripreso.

Sfortunata la Nigeria, che conclude al terzo posto nel Girone D in favore dell’Argentina, che ha vinto 1-2 lo scontro diretto quando mancavano quattro minuti alla fine della gara. Il pareggio avrebbe dato il secondo posto ai nigeriani che, nel complesso, hanno anche giocato meglio dell’Albiceleste. Il ko iniziale contro la Croazia per 2-0 era stato annullato dalla vittoria con il medesimo risultato sull’Islanda. Anche per loro il sogno di andare alla fase a eliminazione diretta finisce prima del previsto.

In un altro girone, si ipotizza, la Tunisia avrebbe potuto fare di più: sfumato il clamoroso pari contro l’Inghilterra al 91’ per un imponente colpo di testa di Harry Kane, l’eliminazione è arrivata alla seconda giornata dopo il 5-2 al Belgio. Il risultato, comunque, non rende merito a quanto i biancorossi hanno fatto in campo. Stasera la partita dell’orgoglio contro il Panama, altra nazionale eliminata del Gruppo G.

L’esclusione più incredibile, però, è quella del Senegal, sicuramente una delle squadre che poteva arrivare agli ottavi di finale con tranquillità nel girone più equilibrato del torneo con Polonia, Colombia e Giappone. Una vittoria e un pareggio non sono bastati a conquistare i primi due posti: a pari punti con i nipponici, con gli stessi gol fatti (4) e subiti (4), è stata annullata anche la differenza reti. A condannare i senegalesi sono stati i cartellini gialli, due in più rispetto a quelli presi dal Giappone (6-4) Una beffa lasciare una competizione mondiale per una sottigliezza del genere.

Le eliminazioni di queste cinque nazionali, tuttavia, dimostrano che nel calcio non sempre si viene premiati per quello che si mette in campo. A volte serve quel pizzico di fortuna in più che alle rappresentative dell’Africa, in questa occasione, è mancato.