I “furbetti” delle elezioni comunali: un click di troppo in cabina elettorale. Scattano deferimenti

I “furbetti” delle elezioni comunali: un click di troppo in cabina elettorale. Scattano deferimenti

SIRACUSA – Anche per queste elezioni comunali in Sicilia, c’è sempre stato chi ha provato a fare il “furbetto” utilizzando il proprio cellulare all’interno della cabina elettorale per immortalare la propria preferenza.

È successo a Rosolini, dove un operaio di 42 anni è stato beccato dal presidente del seggio a causa del click della fotocamera al momento dello scatto. Sempre nel comune Siracusano, nella serata di ieri, i carabinieri hanno deferito in stato di libertà una donna, G.F., 43enne del luogo, che, tramite social, ha invitato i propri conoscenti a fotografare la propria preferenza elettorale: nel caso in cui fosse stata quella “consigliata”, gli stessi avrebbero ricevuto un adeguato compenso. I militari dell’Arma sono al lavoro per valutare quante persone abbiano ricevuto il messaggio e quanti di loro abbiano risposto positivamente all’invito della donna, che è stata denunciata per la violazione della segretezza della espressione del voto nelle consultazioni elettorali.

Ci si sposta a Buscemi, dove i carabinieri, stavolta, hanno deferito in stato di libertà C.D., di 39 anni, già noto alle forze dell’ordine per i propri precedenti di polizia, in quanto avrebbe risposto a una telefonata all’interno del seggio e reagito in malo modo alla richiesta di informazioni dei militari, per cui, oltre che per la violazione della segretezza della espressione del voto nelle consultazioni elettorali è stato deferito per resistenza a pubblico ufficiale.

Sempre nel Siracusano, per precisione a Francofonte, il presidente di seggio, udito il rumore di uno scatto fotografico proveniente dalla cabina elettorale, ha allertato i carabinieri preposti alla vigilanza, i quali hanno accertato che, effettivamente, un 45enne, T.A., muratore e pregiudicato, aveva scattato una fotografia alla scheda elettorale con il proprio cellulare. Pertanto, i militari dell’Arma hanno sequestrato l’apparecchio fotografico e denunciato l’uomo per violazione della segretezza della espressione del voto nelle consultazioni elettorali, secondo quanto stabilito dalle vigenti normative di settore.