PALERMO – Ci sono locali che scelgono di non dotarsi di una rete Wi-Fi per sfavorire l’utilizzo di smartphone e dispositivi elettronici in modo da permettere una vera comunicazione tra le persone che siedono allo stesso tavolo.
Allo stesso tempo esistono amministrazioni comunali, come quella di Palermo, che investono 200 mila euro l’anno ricavati dalle economie di spesa realizzate grazie alla convezione con Cons, per realizzare una rete internet Wireless e gratuita che copra 14 zone della città.
Una questione di priorità verrebbe da aggiungere, che ha portato il Comune a chiedere all’azienda Fastweb di piazzare, sino ad oggi, le proprie antenne hotspot nelle piazze Verdi, Pretoria, Bellini, Fonderia Oretea, Castelnuovo. A partire da gennaio verranno fissate anche in Ruggero Settimo, San Domenico, Caracciolo e Garaffello. Non sono state escluse anche la Villa Niscemi, i Cantieri Culturali della Zisa, Villa Garibaldi, Museo del Mare e la sede del Comune.
Per un’opera così ad ampio raggio è stato necessario un periodo di sperimentazione e oggi, i cittadini che si trovino nelle suddette zone, potranno godere di connessione gratuita per un massimo di 4 ore al giorno.
Pare che l’opera sia inserita nell’ambito di un progetto più grande volto a creare un circuito di videosorveglianza su molte zone del capoluogo dell’isola.
In un momento in cui si fa un gran parlare della condizione delle periferie il sindaco Leoluca Orlando ha accennato che il prossimo passo riguarderà la copertura delle otto borgate marinare per poi proseguire con lo specifico progetto che riguarda lo Zen.
L’unica riflessione forse è la più scontata. Tutte queste antenne, che sicuramente favoriranno la sicurezza in città, non saranno, a lungo andare, causa di danni alla salute dei palermitani?
